Il film diretto e interpretato da Paola Cortellesi, C’è ancora domani, ha un significato dal valore profondo: offre un prezioso spunto di riflessione sull'emancipazione femminile e la lotta per i diritti delle donne nel contesto storico del dopoguerra italiano.
La morale del film, attraverso la vita di Delia, racconta al pubblico una storia di riscatto, di lotta alla violenza contro le donne e di autodeterminazione. La pellicola mostra una chiara prospettiva delle ingiustizie sociali dell’epoca e della condizione delle donne in Italia, a quei tempi rilegate solo al ruolo di “angelo del focolare”.
Così il film, oltre ad offrire uno spaccato di verità sul contesto storico del dopoguerra nel Bel Paese, celebra la forza di donne coraggiose e intraprendenti che hanno cercato di costruire un futuro migliore non solo per se stesse, ma soprattutto per le future generazioni.
Il significato del film C’è ancora domani ruota tutto attorno alla questione dell’emancipazione femminile e della lotta alla violenza domestica.
Paola Cortellesi, con il suo esordio alla regia nel 2023, ha scelto di raccontare le difficoltà e le discriminazioni subite dalle donne nell’Italia del dopoguerra.
Il personaggio interpretato dall’attrice romana, cioè Delia, incarna una donna con una forza straordinaria, che, nonostante le limitazioni della società, gli abusi e le violenze del marito, rivendica il suo diritto alla libertà e all’autodeterminazione.
L'opera cinematografica usa la vicenda personale di Delia per riflettere sulle ingiustizie di un’epoca in cui le donne erano appena riuscite a conquistare il diritto di voto, sottolineando il percorso di resilienza e lotta che ha segnato la storia del femminismo in Italia.
La morale principale di C’è ancora domani è un messaggio di speranza e di coraggio. Nonostante le difficoltà della vita, gli ostacoli in famiglia o i pregiudizi della società, ciascun individuo deve poter essere libero e avere la possibilità di autodeterminarsi, uomo o donna che sia.
Il film tratta temi importanti come i diritti fondamentali dell’essere umano, l’emancipazione femminile, la lotta alla violenza domestica e di genere.
C’è ancora domani, quindi, non è una semplice denuncia della violenza di genere e del patriarcato, ma soprattutto un invito a non arrendersi e a credere nel cambiamento.
Attraverso il rapporto tra Delia e la figlia Marcella, la narrazione evidenzia un passaggio generazionale di valori e speranze, mostrando come la lotta delle donne del passato abbia aperto la strada a nuove possibilità di libertà, di autonomia e di cambiamento per tutte le future generazioni.
Un film dalla morale e dal significato così importanti e profondi come C’è ancora domani, non poteva che essere dedicato a una persona altrettanto speciale.
La regista, Paola Cortellesi, infatti, ha raccontato di aver dedicato la sua opera prima alla figlia Lauretta, che ha dieci anni. L’artista ha spiegato:
La pellicola della Cortellesi, quindi, unisce la voglia di raccontare la storia, le radici del nostro popolo, a un messaggio ricco di speranza, di amore, ma anche di responsabilità per le generazioni future.
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