26 Nov, 2025 - 16:54

Bonus casa e green under 36: tornano le agevolazioni? Le novità che possono cambiare l’acquisto della prima casa nel 2026

Bonus casa e green under 36: tornano le agevolazioni? Le novità che possono cambiare l’acquisto della prima casa nel 2026

Anche per il 2026 potrebbero tornare attivi i bonus casa green e le condizioni agevolate dedicate ai giovani under 36. Dopo il parere positivo della Commissione Europea sulla Manovra 2026, infatti, si aprono nuovi scenari sul fronte energetico, spinti dalle richieste europee. In primo piano c’è la possibilità di introdurre nuove agevolazioni fiscali o di ampliare quelle esistenti, con l’obiettivo di sostenere i giovani nell’acquisto della prima casa grazie all’azzeramento di alcune imposte, nuovi incentivi e una maggiore valorizzazione delle ristrutturazioni ecosostenibili.

Il riferimento normativo resta la legge di bilancio 2026 - attualmente ancora in discussione - che potrebbe ridefinire l’intero sistema di incentivi per gli immobili ad alta efficienza energetica, in linea con la Direttiva EPBD (2018/844/UE) e con il Decreto Rilancio (Legge 77/2020, art. 119) che ha introdotto il Superbonus.

Case green e under 36: in arrivo nuovi incentivi fino al 2028. Chi potrà davvero approfittarne?

Per i giovani under 36 potrebbe diventare molto più semplice acquistare la prima casa grazie a una serie di agevolazioni pensate per accompagnare la transizione verso immobili più efficienti. Secondo quanto riportato da Biblus, per chi acquista o ristruttura la prima casa sarebbero in arrivo nuovi incentivi combinati tra loro, tra cui:

  • una detrazione fiscale per interventi di efficientamento energetico;
  • agevolazioni dedicate agli under 36 (esenzione da imposte di registro, ipotecaria e catastale, credito d’imposta pari all’IVA e agevolazioni sui mutui);
  • una durata delle misure che potrebbe estendersi fino al 2028, nell’ambito dei nuovi incentivi per le case green.

Il vero punto di forza di queste misure sarebbe la loro programmazione pluriennale: un orizzonte temporale fino al 2028 che permetterebbe ai giovani di pianificare acquisti e interventi sia sulle nuove costruzioni che sulle ristrutturazioni.

Si tratterebbe di una sinergia ideale tra politiche per l’housing giovanile e obiettivi di transizione ecologica. Dimostrazione che non è affatto impossibile investire nelle nuove generazioni mentre si accelera l’efficientamento del parco immobiliare italiano, orientando risorse e incentivi in maniera più mirata ed efficace.

Chi può accedere e quali interventi sono ammessi

Il bonus casa green prevede un accesso facilitato per gli under 36 e si distingue da altre misure grazie ad alcuni requisiti specifici, tra cui:

  • età massima al momento della richiesta: non aver ancora compiuto 36 anni;
  • interventi finalizzati al miglioramento energetico, come il raggiungimento della classe energetica A o B, l’installazione di pompe di calore, interventi di coibentazione e infissi ad alta efficienza;
  • acquisto della prima casa o ristrutturazione della stessa;
  • ISEE entro limiti prefissati, attualmente in via di definizione all’interno della legge di bilancio.

È però fondamentale sottolineare che, se la misura non verrà effettivamente confermata nella legge di bilancio 2026, non sarà possibile usufruirne. Per questo è importante monitorare da vicino l’iter parlamentare.

Gli interventi ammessi saranno comunque strutturati in coerenza con le direttive europee: la Direttiva EPBD richiede infatti edifici ad alte prestazioni energetiche, sia nel caso di nuove costruzioni sia per le ristrutturazioni significative. Un orientamento che spinge l’Italia a modellare il bonus su misure sempre più “green”.

Quali sono i punti critici e gli ostacoli da superare

L’obiettivo delle nuove misure è contrastare il rallentamento delle ristrutturazioni significative, indispensabili per rientrare nei parametri del programma green europeo.

Senza incentivi stabili, infatti, viene meno la possibilità di programmare gli interventi e si rischia di allontanarsi dal percorso di efficientamento richiesto dalla Commissione Europea.

Ancora più rilevante è l’assenza di un piano strutturale capace di intervenire sull’obsoleto patrimonio immobiliare italiano, spesso legato a tecnologie superate e, paradossalmente, ancora basato su vecchi sistemi di riscaldamento.

Tuttavia, per quanto l’idea sia promettente, emergono alcune criticità da affrontare:

  • incertezza legislativa: finché la legge di bilancio non sarà approvata, il beneficio resta solo potenziale;
  • definizione dei tetti ISEE e dei criteri agevolativi dedicati agli under 36, ancora in via di chiarimento;
  • disponibilità reale dei fondi e capacità degli operatori del settore di gestire eventuali picchi di richieste;
  • necessità di aggiornare le normative edilizie e adeguare tecnicamente gli immobili che saranno oggetto di intervento.

 

 

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