26 Nov, 2025 - 17:45

Lavoro agricolo: i dati INPS che non ti aspetti. Più giovani e stagionali, ma il clima ridisegna la mappa dell'occupazione

Lavoro agricolo: i dati INPS che non ti aspetti. Più giovani e stagionali, ma il clima ridisegna la mappa dell'occupazione

I nuovi dati INPS sbrogliano la "matassa" del lavoro agricolo e svelano un settore in profonda evoluzione. Altro che declino o svendita: il comparto è più dinamico e articolato di quanto sembri. L'analisi dell'Istituto fotografa con precisione lo stato del lavoro rurale, evidenziando in particolare l'aumento di stagionali e giovani e il peso crescente del clima sulle assunzioni.

L’Osservatorio INPS ha pubblicato i dati sul lavoro agricolo nel 2024, fornendo un resoconto dettagliato di un comparto in evoluzione e regolato da specifiche norme previdenziali. Questo aggiornamento traccia una rotta chiara e permette di leggere le dinamiche occupazionali, retributive e le trasformazioni profonde del mercato agricolo.

Boom nel lavoro agricolo: il report INPS 2024 svela una rivoluzione silenziosa

Secondo il nuovo report, il comparto agricolo nel 2024 mostra dinamiche contrastanti. Aumentano gli occupati nelle filiere dell’ortofrutta e nelle lavorazioni stagionali, mentre si registra un rallentamento nei settori tradizionalmente più stabili. È un riassetto dettato dalle nuove esigenze del mercato e dall'impatto dei cambiamenti climatici sulle coltivazioni.

L'INPS rileva un incremento degli operai agricoli a tempo determinato (OTD), una tipologia di lavoro particolarmente esposta alle oscillazioni stagionali e, in modo cruciale, alle variabilità climatiche. La crescita è più significativa nelle regioni del Centro-Sud, dove le lavorazioni stagionali hanno registrato una domanda superiore rispetto all’anno precedente.

Sul fronte della stabilità, gli operai agricoli a tempo indeterminato (OTI) restano complessivamente stabili, pur con differenze evidenti tra piccole aziende e imprese più strutturate.

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Attenzione: una parte dell’aumento degli occupati deriva inoltre dalla regolarizzazione di rapporti precedentemente occasionali o informali, grazie alle politiche di contrasto al lavoro irregolare.

Retribuzioni e giornate lavorate: cosa cambia rispetto al 2023

L’analisi dell’INPS mostra un aumento delle giornate lavorate pro capite, soprattutto nelle coltivazioni stagionali: un indicatore della maggiore continuità richiesta alle squadre di lavoratori. In parallelo, si registra anche un lieve incremento delle retribuzioni medie, effetto dei rinnovi contrattuali e dell’adeguamento dei minimi salariali agricoli.

Ne emerge un miglioramento della stabilità dei rapporti: si registra meno frammentazione delle giornate, un uso più razionale dei contratti e un maggior controllo sulla gestione del lavoro stagionale, supportato anche dalle attività ispettive.

Giovani in agricoltura: aumentano le assunzioni nelle nuove filiere

Uno dei segnali più interessanti riguarda l’aumento degli under 40, presenti soprattutto nelle nuove filiere che richiedono competenze specifiche:

  • produzione sostenibile: aziende di agricoltura biologica, filiere a forte connotazione green e sostenibile, imprese di trasformazione e vendita diretta;
  • agricoltura 4.0: attività agritech, servizi digitali e profili ibridi tra agricoltura e informatica.

Le filiere più innovative sono anche quelle che valorizzano maggiormente la forza lavoro qualificata, con un impatto diretto sulla produttività e sulla capacità di attrarre nuove competenze.

Nord e Sud raccontano due storie diverse

Il quadro tracciato dall’INPS è fortemente diversificato a livello territoriale:

  • Nord Italia: Crescita stabile, forte presenza di cooperative agricole e imprese strutturate.
  • Centro Italia: Aumento degli stagionali, in particolare nel settore vitivinicolo e nell’ortofrutta.
  • Sud Italia: Oscillazioni dovute al clima, ma un saldo occupazionale positivo grazie all’incremento dell’occupazione regolare.

Nel Mezzogiorno, gli interventi contro il lavoro nero hanno prodotto gli effetti più evidenti, soprattutto in termini di registrazione delle giornate utili ai fini previdenziali.

Agricoltura e trasformazione digitale: i segnali del 2024

Il report INPS evidenzia anche l’avanzare della digitalizzazione nel settore: sistemi di tracciabilità, agricoltura di precisione, sensori IoT e gestione intelligente dei processi produttivi. Una trasformazione ancora non uniforme, ma già capace di generare nuove professionalità.

Le figure più richieste includono:

  • tecnici agronomi digitali;
  • operatori specializzati in macchinari ad alta tecnologia;
  • lavoratori esperti in gestione dei dati e processi produttivi.

La digitalizzazione rappresenta un asse strategico per l’occupazione futura e uno dei motori principali del riposizionamento del settore agricolo italiano.

 

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