26 Nov, 2025 - 20:18

NASpI: nuove regole e requisiti. Chi può davvero ottenere il pagamento in un’unica soluzione?

NASpI: nuove regole e requisiti. Chi può davvero ottenere il pagamento in un’unica soluzione?

L'INPS ha reso disponibili gli ultimi aggiornamenti operativi relativi all’articolo 8 del D.Lgs. 22/2015, che disciplina la possibilità di richiedere l’anticipazione della NASpI in un’unica soluzione. Questa misura è uno strumento fondamentale di politica attiva del lavoro, pensato per favorire l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità. Assolvendo specifici adempimenti normativi, i beneficiari dell’indennità di disoccupazione possono convertire l’intero importo residuo della NASpI in un fondo per l’avvio di un’attività autonoma o d'impresa. Con l'aggiornamento della determinazione dell'importo, la legge ne rafforza l'applicazione come leva per l’iniziativa economica individuale.

NASpI anticipata: svolta per chi avvia un’attività

La normativa stabilisce che, una volta assolti gli adempimenti previsti per legge, i beneficiari della NASpI possono richiedere l'erogazione dell'intero importo residuo in un’unica soluzione anticipata. Questa opportunità è riservata ai disoccupati che intendono avviare una delle seguenti attività:

  • attività lavorativa autonoma (individuale o professionale, con Partita IVA);

  • impresa individuale;

  • sottoscrizione di quote di una cooperativa, a condizione che il rapporto mutualistico preveda l'effettivo lavoro del socio.

Come chiarito dall’INPS nel recente aggiornamento, la richiesta deve essere presentata prima dell’inizio della nuova attività oppure entro 30 giorni dall’avvio, purché il diritto alla NASpI sia ancora in corso. L’obiettivo è duplice: garantire liquidità immediata a chi decide di reinventarsi e incentivare l’autoimpiego dopo una cessazione involontaria.

Attenzione: Non possono accedere all’anticipazione coloro che avviano un’attività come lavoratori parasubordinati (es. co.co.co.), o coloro che intendono costituire società di capitali (S.r.l., S.p.A.) nelle quali non sia previsto un apporto lavorativo diretto del socio (ad esempio il richiedente è solo socio di capitale).

Requisiti normativi per l’accesso e modalità di domanda

Per ottenere la liquidazione dell'indennità di disoccupazione NASpI in un’unica soluzione, il richiedente deve soddisfare due condizioni imprescindibili:

  1. essere beneficiario, con diritto in corso, dell'indennità NASpI;

  2. avviare un’attività non subordinata che generi reddito autonomo.

 La procedura telematica per l'accesso al beneficio economico 

Come confermato dall’aggiornamento INPS del 20 novembre 2025, la domanda va presentata esclusivamente online attraverso il portale dell’Istituto, accedendo con SPID, CIE o CNS.

L’INPS ribadisce un punto cruciale: il richiedente perde il diritto all’indennità anticipata se instaura un rapporto di lavoro subordinato nel periodo coperto dall’anticipazione, salvo specifiche eccezioni legate al part-time minimo.

Calcolo dell’importo e modalità di erogazione

Una delle domande più frequenti è: “Quanto viene erogato?” L’importo corrisponde alle mensilità di NASpI non ancora percepite, calcolate al momento della domanda.

Il calcolo tiene conto di:

  • indennità spettante fino alla scadenza naturale;

  • eventuali decurtazioni già applicate (ad esempio la riduzione del 3% dopo il quarto mese).

Attenzione: L'importo è al netto della contribuzione figurativa e dell’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF), che non possono essere monetizzati in anticipo.

Il pagamento avviene in un’unica soluzione e non è soggetto a restituzione, salvo violazioni dei requisiti o degli obblighi successivi.

Obblighi post-anticipazione e rischio di restituzione

Chi ottiene l’anticipazione NASpI assume precisi obblighi verso l’INPS:

  • Comunicare l’avvio dell’attività nei tempi previsti.

  • Mantenere la condizione di lavoratore autonomo o imprenditore per tutto il periodo coperto dalla NASpI.

  • Non instaurare un nuovo lavoro subordinato, salvo le eccezioni ammesse.

L’INPS è chiaro: la violazione degli obblighi comporta la restituzione totale dell’importo ricevuto. L’anticipazione serve a sostenere il passaggio all’autoimpiego, non a fungere da ponte verso un lavoro dipendente.

Interruzione dell’attività: quali conseguenze

Un tema delicato è la cessazione dell’attività. L'interpretazione fornita dall’INPS chiarisce che la chiusura dell’attività non comporta automaticamente la restituzione dell’importo, purché l'ex beneficiario non venga assunto con un nuovo contratto di lavoro subordinato.

Tuttavia, una valutazione errata del tipo di attività (ad esempio, un codice Ateco che genera reddito parasubordinato) può portare a richieste di rimborso. Per questo motivo, l’INPS consiglia di verificare attentamente il codice Ateco e la natura del reddito generato.

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