27 Nov, 2025 - 15:34

“Nessuno spara alla Santanché?”: il centrodestra si mobilita dopo le minacce, Digos al lavoro

“Nessuno spara alla Santanché?”: il centrodestra si mobilita dopo le minacce, Digos al lavoro

Il centrodestra si schiera compatto a fianco della ministra del Turismo, Daniela Santanché, finita nel mirino di gravi minacce di morte sui social. A riportarlo è Il Giornale, secondo cui alla ministra sarebbe stato notificato un atto relativo a un procedimento penale in cui figura come parte offesa. Al centro un commento particolarmente violento: “Nessuno spara alla Santanché? Non si dimette? L’unico modo per farla dimettere è prendere un fucile e spararle”. Sull’autore del messaggio, nascosto dietro l’anonimato della rete, indaga la Digos.

La notizia ha immediatamente provocato una forte reazione nella politica, soprattutto nel centrodestra. Tra i primi a esprimere solidarietà, il presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha definito le minacce “gravi e inaccettabili”, ricordando che “le intimidazioni, anche online, non vanno mai sottovalutate e devono essere condannate con estrema fermezza”.

Nessun commento, al momento, da parte di Daniela Santanché.

Le reazioni del centrodestra dopo le minacce a Santanché

A esprimere vicinanza a Daniela Santanchè, a nome di tutti i deputati di Fratelli d’Italia, è stato il capogruppo alla Camera, Galeazzo Bignami.

“Bene l’immediato intervento della Digos”, ha scritto Bignami, “mi auguro che il responsabile sia prontamente individuato e punito”. Il capogruppo ha poi rilanciato l’azione politica della ministra: “Sono certo che Daniela Santanchè continuerà a svolgere il suo importante ruolo con lo stesso impegno e la stessa professionalità che ha dimostrato finora, e che hanno consentito al turismo italiano di cogliere risultati e successi importanti”.

A nome dei senatori di FdI è arrivato invece il messaggio di Lucio Malan che, esprimendo solidarietà e vicinanza alla ministra, ha sottolineato come “non saranno queste azioni codarde a scalfire il suo prezioso lavoro. Il comparto del turismo in Italia è in costante e sostenuta crescita perché il ministro Daniela Santanchè ha saputo valorizzare le grandi professionalità e potenzialità di questo settore”.

I ministri difendono Santanché: “Minacce inaccettabili”

Anche i ministri del governo hanno immediatamente espresso solidarietà a Santanché. “Un abbraccio a Daniela Santanché. Le gravi minacce che ha ricevuto sono assolutamente intollerabili e inaccettabili. Il dissenso politico non deve mai sfociare in violenza, nemmeno verbale”, ha scritto Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento.

“Piena solidarietà” ha poi espresso il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci: “Un grazie alla Digos per l’intervento immediato. A Daniela va il mio incoraggiamento: non sono queste ‘vigliaccate’ a fermarci”.

Da Forza Italia, la ministra per le Riforme istituzionali Elisabetta Casellati ha espresso vicinanza ricordando come “In un Paese civile e democratico non possono esistere ‘zone franche’: le minacce di morte online costituiscono reato e devono essere perseguite e contrastate con ogni mezzo a disposizione delle autorità”.

Sempre da Forza Italia si è levata la voce della ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini: “C’è un odio che colpisce solo quando sa di non poter essere visto: quello che si nasconde dietro uno schermo. È il più vigliacco di tutti”.

 

Non solo Santanché. Da Meloni a Segre, una spirale allarmante

Il caso delle minacce a Santanché non è isolato. Negli ultimi anni sono aumentati i casi di minacce di morte contro i politici italiani, a tutti i livelli: dalla presidenza del Consiglio fino agli amministratori locali, è sempre più frequente finire nel mirino di profili falsi creati appositamente per veicolare messaggi d’odio, fino a vere e proprie minacce di morte.

Alcuni dei casi più clamorosi di questi anni hanno riguardato, ad esempio, le minacce di morte alla premier Meloni e contro sua figlia Ginevra, la cui violenza aveva suscitato lo sdegno trasversale della politica. O quelle all’allora premier Giuseppe Conte, per via delle restrizioni imposte durante la pandemia. La sequela, purtroppo, è lunga e preoccupante.

Recentemente ha fatto discutere il caso delle minacce contro il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, con immagini di pistole e messaggi di morte arrivati addirittura dall’interno del carcere di Frosinone.

Sempre più pesanti, poi, le minacce di morte contro Liliana Segre: solo a gennaio scorso la Procura di Milano ha chiuso l'inchiesta su dodici persone accusate di minacce e diffamazione nei suoi confronti, aggravate da motivi di odio razziale. L’inchiesta non ha però fermato la spirale di odio e, negli ultimi mesi, le minacce online contro la senatrice a vita sono aumentate nuovamente, come denunciato in più occasioni dal figlio, Luciano Belli Paci.

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