Vittorio Feltri, nella sua rubrica ospitata nelle pagine del Giornale, si sofferma sul caso Garlasco.
Il direttore crede che Alberto Stasi sia innocente. Ma non che automaticamente Andrea Sempio sia colpevole.
Di sicuro, ciò che Feltri si sente di dire è solo che l'intera vicenda giudiziaria che ruota attorno al delitto di Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto 2007 rappresenta un monumento della cattiva giustizia.
Perché Vittorio Feltri si è convinto dell'innocenza di Alberto Stasi?
Le ragioni le scrive oggi il direttore stesso. E derivano solo in parte dalle ultime novità sul fronte delle indagini:
Secondo Feltri, si tratta di un cortocircuito giudiziario che non ha uguali nella storia recente:
Ma tant'è: ora, l'ultima novità è quella che sotto le unghie di Chiara Poggi è stato rinvenuto un dna maschile "compatibile" con Andrea Sempio.
Il colpevole, quindi, è lui?
Per Vittorio Feltri, anche dopo la provata compatibilità delle tracce del dna ricavate dalle unghie di Chiara Poggi con quello di Andrea Sempio non bisogna giungere a facili conclusioni.
Altrimenti, si rischia di ripetere l'errore che - con tutta probabilità, a parere del direttore - si è compiuto ai danni di Alberto Stasi:
Feltri, allora, cerca di mettere in fila solo i fatti:
I punti oscuri attorno a Sempio, in ogni caso, non mancano secondo il direttore:
Ma tant'è: il nocciolo del ragionamento che fa Feltri sul caso Garlasco è che la cura che bisogna pretendere per Stasi bisogna pretenderla anche per chiunque altro. Compreso Sempio.
L'unica cosa che per Vittorio Feltri si può dire con certezza a 18 anni dal delitto di Chiara Poggi è che a Garlasco la cattiva giustizia italiana ha costruito il suo monumento:
Il risultato di tutto questo è tragico, naturalmente:
Per questo l'avvertimento di Feltri è forte e chiaro:
Finora, per il direttore, Stasi ha pagato per tutti.
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