Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, uccisa brutalmente il 13 agosto 2007, potrebbe emergere una nuova verità su uno dei casi giudiziari italiani più controversi.
La perizia genetica firmata dalla dottoressa Denise Albani ha stabilito che il DNA rinvenuto sotto le unghie della vittima è compatibile con l’aplotipo Y della linea paterna di Andrea Sempio. Questo risultato scientifico apre scenari decisivi nella nuova inchiesta della Procura di Pavia.
Il criminologo Gianni Spoletti, intervistato da TAG24 lo scorso giugno, aveva sottolineato la colpevolezza di Alberto Stasi, in carcere con una condanna definitiva a 16 anni di reclusione.
Ora, a distanza di alcuni mesi e con le ultime novità emerse dalle indagini, afferma di aver cambiato idea, sottolineando che Andrea Sempio dovrà dimostrare perché il suo DNA sia stato trovato sotto le unghie della vittima.
Gianni Spoletti, intervistato nuovamente da TAG24, riconosce l’importanza della perizia della genetista Albani e critica severamente l’indagine originaria: “Non era così certosina, genuina, perfetta, lineare, senza sbavature – afferma. – Ci sono stati almeno 65-70 errori che hanno inquinato la scena del crimine.”
La sua posizione si è evoluta nel tempo: “Qualche mese fa ero convinto che Alberto Stasi fosse coinvolto. Ma oggi, alla luce di questi accertamenti, penso che Stasi non abbia nulla a che vedere con l’omicidio.”
Il criminologo sottolinea come vada abbandonato ogni tifo per uno o l'altro sospettato, perché “qui si fa il tifo per la verità.”
"Quel DNA potrebbe essere lì per difesa di Chiara Poggi, non può essere spiegato come contaminazione” sostiene. Secondo lui, la presenza del DNA di Sempio sotto le unghie della vittima è un elemento che va posto al centro dell’indagine e che Sempio dovrà chiarire in tribunale.
Alberto Stasi si trova ora in semilibertà dopo aver scontato oltre dieci anni in carcere. Secondo Spoletti, per scagionarlo definitivamente da questa accusa è necessario avviare una revisione del processo, che consenta di rivalutare tutte le prove alla luce delle nuove scoperte.
Parallelamente, Andrea Sempio potrebbe essere rinviato a giudizio in quanto ci sono indizi scientifici ed elementi ancora da chiarire che sembrano collocarlo sulla scena del crimine.
L’indagine si è inoltre allargata a una serie di filoni paralleli, tra cui i casi Clean 1, Clean 2 e il più recente Clean 3, che vedono coinvolti anche ufficiali dei carabinieri, e un'inchiesta per corruzione che interessa familiari diretti di Sempio. Questa mole di elementi rende la vicenda ancora più intricata, sottolineando la necessità di un lavoro di magistratura accurato e trasparente.
La perizia della genetista Albani si collega anche a una perizia antropometrica richiesta dalla dottoressa Cristina Cattaneo, una delle massime esperte mondiali nel campo delle scienze forensi. Questa ulteriore analisi potrebbe chiudere definitivamente il cerchio investigativo, facendo luce su aspetti fisici e biologici finora poco chiari.
Nel frattempo, Andrea Sempio si è dichiarato amareggiato per le nuove accuse, ribadendo la sua innocenza in varie interviste. Spoletti, dal canto suo, pensa che verrà rinviato a giudizio e che “la verità si raggiungerà solo attraverso un processo giudiziario completo, non con sentimenti o accuse mediatiche.”
Secondo Spoletti “è nell’interesse di tutti, soprattutto della vittima e della sua famiglia, che venga fatta chiarezza.”
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