01 Dec, 2025 - 14:50

Presepe "cancellato"? Vannacci reagisce: lo porta nello zaino e scatena il dibattito

Presepe "cancellato"? Vannacci reagisce: lo porta nello zaino e scatena il dibattito

Negli ultimi anni il presepe è diventato uno dei simboli più divisivi del Natale in Italia e in Europa. Espressione emblematica delle radici cristiane dell’Occidente, viene oggi visto da alcuni come qualcosa di politicamente scorretto.

Il timore è quello di urtare la sensibilità delle comunità musulmane e, più in generale, di chi non è cattolico.

In queste ore sta facendo molto discutere, ad esempio, la decisione della sindaca di Genova, Silvia Salis, di non far allestire il tradizionale presepe natalizio nell’atrio di Palazzo Tursi, sede del Comune. Una decisione che ha sollevato le immediate proteste del centrodestra e soprattutto della Lega.

C’è poi il caso del presepe senza volti di Bruxelles, “capitale” dell’Unione Europea, o delle tante scuole italiane dove anche quest’anno si sarebbe deciso di vietare qualsiasi simbolo legato alla tradizione cristiana del Natale.

Anche quest’anno il presepe, rappresentazione della nascita di Gesù e simbolo di amore e fratellanza, è finito al centro di un violento scontro politico. In prima linea in difesa della natività c’è il centrodestra e soprattutto la Lega.

Presepe vietato? Il caso di Genova e le proteste della Lega

Il comune di Genova e la sindaca del Partito Democratico, Silvia Salis, sono finiti al centro di un’accesa polemica politica per la decisione di non allestire il presepe nell’atrio del Comune in occasione del Natale.

Una decisione che ha suscitato la reazione immediata della Lega, che ha criticato duramente la decisione e ha annunciato l’intenzione di presentare in tutti i Municipi genovesi un documento per chiedere l’allestimento di un Presepe in tutte le sedi.

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“Non accettiamo che si cancellino le nostre tradizioni per compiacere minoranze rumorose. Il presepe non è un arredo stagionale: è un pilastro della nostra identità, un simbolo che parla alla storia del Paese e ai valori che lo hanno costruito.”

Accusa il viceministro leghista al Mit Edoardo Rixi. 

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“Sono rimasto negativamente sorpreso nell’apprendere dalla stampa che proprio nella mia città l’attuale maggioranza di sinistra abbia deciso di non allestire il presepe per non urtare non si sa bene chi. Una scelta che non comprendo e respingo con forza.”

Per Rixi escludere il presepe dagli edifici pubblici è una ‘concessione’ a chi vorrebbe “riscrivere la nostra cultura”.

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“Escluderlo è una scelta ideologica e questo è inaccettabile. Difendere il presepe significa difendere la nostra comunità, i nostri valori e la nostra storia. Chi governa ha il dovere di farlo, con chiarezza e senza tentennamenti. 

La protesta simbolica: Vannacci inventa il presepe “portatile” 

In aperta polemica con iniziative come quella del Comune di Genova, il generale Roberto Vannacci ha espresso la sua critica pubblicamente. In un post sui social, il vicesegretario della Lega ha mostrato uno zaino militare con un piccolo presepe completo di statuine e lucine: 

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“Ci sono luoghi come alcune piazze o scuole dove il presepe viene tolto o nascosto. Noi invece lo portiamo dietro, anche nello zaino”.

L’attenzione mediatica e le proteste dimostrano quanto il tema sia sentito dall’opinione pubblica e quanto possa diventare un terreno di scontro tra forze politiche.

In questo scenario, il presepe è diventato più di una semplice decorazione, bensì simbolo di radici culturali, di memoria collettiva e della volontà di difendere ciò che è considerato patrimonio comune.

Bue e asinello banditi dalle poesie: la ‘cancel culture’ colpisce anche il Natale

Il caso del comune di Genova è solo uno degli episodi finiti alla ribalta delle cronache nelle ultime ore che ha portato la Lega a denunciare con forza un tentativo di ‘cancel culture’. 

In Toscana, una scuola primaria avrebbe eliminato dal testo di un canto natalizio ogni riferimento a Gesù. Anche il bue e l’asinello sono stati tolti da poesie e rappresentazioni, come riportato dal quotidiano Libero. 

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“Prima il presepe “inclusivo” senza volti a Bruxelles. Poi Gesù tolto dalla recita natalizia a Grosseto. Poi il presepe cancellato a Genova. Ora, bue e asinello banditi da poesie e canti natalizi.In Europa è in corso un attacco al Natale e ai nostri valori. Non ci riusciranno.”

Attacca la Lega suo social.

Questi episodi evidenziano come il Natale stia diventando terreno di battaglia politica, dove tradizione e identità culturale vengono messe in discussione. Una battaglia che negli anni ha accomunato tutto il centrodestra. 

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