Vittorio Feltri asfalta Francesca Albanese, la relatrice Onu paladina della sinistra radicale che in un certo qual senso ha giustificato il raid dei Pro Pal nella redazione della Stampa venerdì scorso a Torino.
La relatrice che si occupa di Palestina aveva detto:
Beh, lo storico direttore del Giornale, a queste parole, ha preso la penna in mano e risposto per le rime.
Vittorio Feltri, essenzialmente, ha invitato tutti a chiamare le cose per il loro nome. Secondo lui, quanto accaduto venerdì scorso a Torino, nella redazione della Stampa, è un vero e proprio atto di terrorismo. E chi lo giustifica, come ha tentato di fare la relatrice Onu per la Palestina Francesca Albanese, è semplicemente fuori dal mondo:
Per il direttore, capita di confondere ruoli e responsabilità solo da noi, in Italia:
Insomma, se Roberto Vannacci avesse bisogno di un co-autore per una nuova edizione de "Il mondo al contrario", potrebbe benissimo trovare una valida collaboratrice nella beneamina della sinistra radicale:
si è chiesto Feltri.
Per Vittorio Feltri, quindi, non c'è giustificazione che tenga. Ciò che è avvenuto venerdì ai danni della Stampa e ciò che avviene ancora oggi con gli atti vandalici contro una sinagoga a Roma, sono da condannare come terroristici:
Il direttore ha ripetuto due volte questo termine anche perché ben ricorda gli anni di piombo in Italia, "quando si diceva che chi finiva gambizzato se l'era "andata a cercare". Erano idiozie allora, rimangono idiozie oggi"
Terrorismo, quindi, è quello delle squadracce Pro Pal di oggi:
Il riferimento di Feltri, naturalmente, è a Francesca Albanese, madonna pellegrina dei Pro Pal (anche se ora qualcuno sta pensando di revocarle le cittadinanze onorarie che ha fin qui raccolto):
ha fatto presente Feltri. Il quale, in conclusione, ha lanciato un ultimo messaggio a Francesca Albanese:
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