Resta cauta, nel commentare gli ultimi sviluppi del caso Poggi, l'avvocata Giada Bocellari, che ormai da anni assiste Alberto Stasi, unico condannato per l'omicidio di Chiara. Sebbene, secondo lei, gli elementi raccolti dagli inquirenti a carico di Andrea Sempio siano più numerosi di quelli mai emersi per il suo assistito, la legale avverte: "Non bisogna replicare quanto accaduto in passato", evitando corse al colpevole.
C'è, innanzitutto, la questione del Dna. O meglio: dei primi dati emersi dalla perizia genetica affidata dalla gip Daniela Garlaschelli alla dottoressa Denise Albani, che a giorni depositerà la relazione completa di valutazioni. "Si tratta di dati biostatistici e corrispondono a quelli che erano già stati prodotti nelle consulenze di parte", precisa Bocellari.
Spiegando che, trattandosi di un aplotipo Y, non può essere associato a un "singolo individuo", ma alla sua "linea paterna". "Va ricordato anche che è un Dna parziale, non completo rispetto ai marcatori previsti dal kit (12 sui 16 usati da De Stefano nel 2014) e non consolidato, poiché non si è fatta una replica identica a quella, appunto, da consolidare".
Secondo l'avvocata, insomma, considerate le sue peculiarità, "il dato scientifico va valutato nel quadro complessivo", insieme ad altri elementi. "Se sia da contaminazione o da contatto diretto, ad esempio, nessun genetista potrà dirlo: si devono considerare altri fattori. Questioni che attengono a profili logico-fattuali".
Andrà chiarito quanto Sempio frequentasse la villetta dei Poggi e quali oggetti possa aver toccato. E poi tutta una serie di altre questioni. Stando a quanto emerso finora, secondo Bocellari, "su Sempio ci sono più elementi di quelli mai emersi a carico di Stasi nel suo procedimento".
"Questo non significa - precisa l'avvocata - che si debba replicare quanto accaduto in passato. Non abbiamo certezze: bisogna aspettare la chiusura delle indagini per capire cosa abbia davvero tra le mani la Procura. Solo allora sapremo se siano indizi sufficienti per un rinvio a giudizio".
Solo allora sapremo anche se ci siano o potranno esserci altri indagati. "Sull'inchiesta per corruzione (che vede al centro l'ex procuratore di Pavia Mario Venditti e il padre di Sempio, ndr) preferisco non esprimermi - afferma Bocellari - L'indagine per omicidio va avanti da sé".
"È chiaro che, se ìdovesse essere accertato che ci sia stato un versamento di denaro a chi che sia, si potrà fare un ragionamento rispetto alla vicenda omicidiaria, però è del tutto eventuale. Allo stato attuale, non conoscendo le carte, mi viene difficile fare una valutazione".
Nel frattempo, Stasi "vive tutto con grande lucidità e con distacco: non perché non gli interessi la situazione, ma perché dal punto di vista psicologico, per lui, essere di nuovo al centro dell'attenzione mediatica è molto impegnativo".
"Non vuole illudersi, per cui resta concentrato sul presente, sul lavoro, sul suo futuro. Viene aggiornato da noi e non guarda programma televisivi, né tantomeno i social: è molto centrato sulla sua vita". E sulla possibile revisione?
"Non appena avremo a disposizione gli elementi che la Procura ha raccolto, valuteremo la presentazione di un'istanza. Questo a prescindere da un eventuale rinvio a giudizio (o una condanna, ndr) di Sempio", spiega l'avvocata.
"Rifaccio un esempio per me emblematico: se dovessero dirci, alla luce delle nuove tecnologie, che l'azione omicidiaria ha avuto una durata molto più considerevole rispetto ai 23 minuti in cui è stata incastrata la sentenza di Stasi, potremmo già muoverci".
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