Il 20 dicembre di un anno fa, fu colta di sorpresa dal ragazzo che aveva da poco lasciato, il norvegese Mohit Kumar, e accoltellata alla schiena, alla nuca e al volto. Martina Voce, 21 anni, fiorentina, si salvò solo grazie all'intervento dei colleghi di lavoro, tra cui Oliver, il suo attuale fidanzato, che riuscì a disarmare l'aggressore e a proteggerla fino all'arrivo della polizia e dei soccorsi. Dopo una serie di interventi chirurgici, oggi la ragazza sta meglio. Mentre per Kumar è iniziato il processo per tentato omicidio e lesioni aggravate.
Quel giorno, Martina si trovava nel negozio dove lavorava quando Mohit Kumar, 25 anni, che aveva lasciato da poche settimane dopo una relazione di due anni, si presentò armato di coltello. Secondo le ricostruzioni, le chiese se avesse un nuovo fidanzato. Lei, seccamente, gli rispose: "Non sono fatti tuoi".
A quel punto, Kumar la colpì ripetutamente, ferendola alla schiena, alla nuca e al volto, infliggendole circa trenta coltellate. Martina crollò a terra, insanguinata. Se si salvò, fu solo grazie all'intervento di alcuni colleghi, compreso Oliver, che, sentite le urla, si precipitò per capire cosa stesse succedendo.
Dinamica ricostruita grazie ai filmati delle videocamere di sorveglianza e alle testimonianze dei presenti.
Kumar, però, aveva continuato a scriverle con insistenza, spingendola a bloccarlo sui social. Erano poi iniziate le mail. Lei, comunque, "aveva preferito non sporgere denuncia - aveva spiegato ancora il genitore - per non rovinarlo, perché qui a Oslo sono molto severi su queste cose". Non si aspettava che sarebbe arrivato a tanto.
Dopo l'aggressione, Martina fu ricoverata in ospedale in condizioni gravissime. Rimase in coma per cinque giorni, sottoponendosi a una serie di interventi chirurgici. Nonostante le cicatrici permanenti, oggi ha compiuto significativi progressi e sta provando a ricostruirsi una vita.
ha dichiarato ai giornalisti a margine della prima udienza del processo che vede imputato l'ex fidanzato per tentato omicidio e lesioni aggravate.
Finora, in aula sono stati proiettati i video dell'agguato e ascoltati i racconti di alcune delle persone presenti, tra cui l'attuale fidanzato di Martina, che riuscì a bloccare e disarmare Kumar, sventando il peggio.
L'imputato, presente, avrebbe evitato, secondo quanto riportato da fonti locali, di incrociare i loro sguardi, tenendo per tutto il tempo la testa abbassata (come di recente Mark Samson, che uccise l'ex Ilaria Sula a Roma). Secondo la legge norvegese, rischia fino a dodici anni di reclusione.
Saranno ascoltati, prossimamente, gli psicologi che hanno seguito il percorso di riabilitazione della giovane. Il 9 dicembre sarà poi emessa la sentenza. "È forte e lucida", ha dichiarato il padre di Martina alla stampa. Ora, insieme, attendono giustizia.
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