03 Dec, 2025 - 17:20

Femminicidio ad Ancona, Sadjide Muslija picchiata a morte in casa: il marito è in fuga

Femminicidio ad Ancona, Sadjide Muslija picchiata a morte in casa: il marito è in fuga

È stata trovata senza vita, riversa sul suo letto, con evidenti segni di percosse. Il suo nome era Sadjide Muslija e aveva 49 anni: è lei l'ennesima vittima di femminicidio in Italia. A lanciare l'allarme il datore di lavoro, preoccupato perché nella mattina di oggi, 3 dicembre 2025, la donna non si era presentata e non aveva avvisato. 

L'ex marito, con cui la vittima era tornata da poco a condividere l'abitazione a Pianello Vallesina, frazione di Monte Roberto in provincia di Ancona, è in fuga.

Chi era Sadjide Muslija, la 49enne uccisa dal marito in provincia di Ancona

Sadjide Muslija era di origini macedoni, come il marito Nazif Muslija, cinquantenne. Il corpo della donna, operaia, è stato trovato dai carabinieri della Stazione di Moie di Maiolati Spontini, intervenuti dopo la segnalazione.

Sul cadavere evidenti segni di un'aggressione brutale, con lesioni alla testa e con il volto sfigurato. I sospetti si sono subito concentrati sul marito Nazif Muslija, che non si è presentato al lavoro e si è reso irreperibile. Sarebbe scappato a bordo di una Smart.

Sul posto sono intervenuti il magistrato di turno della Procura di Ancona, oltre ai carabinieri del nucleo investigativo, della sezione Investigazioni Scientifiche di Ancona e della compagnia di Jesi. Presente anche il sindaco di Monte Roberto, Lorenzo Focante.

L'arresto di aprile

Secondo quanto emerso, la donna era già vittima di maltrattamenti da parte del marito. Ad aprile 2025, Nazif era stato arrestato dopo aver sfondato la porta della camera da letto con un'ascia, rompendo il telefono della moglie e minacciandola di morte.

Sadjide si era rifugiata dai vicini e aveva denunciato due anni di violenze fisiche. Il 50enne era stato messo ai domiciliari, ma a causa delle continue violazioni, il gip aveva stabilito la custodia cautelare in carcere. A luglio aveva patteggiato una pena di un anno e dieci mesi.

L'uomo era quindi tornato in libertà, a patto che seguisse un percorso per uomini maltrattanti della durata di un anno: la struttura però non aveva posti. La donna aveva poi ritirato la querela e i coniugi avevano ripreso la convivenza, fino al tragico epilogo di oggi.

L'aggressione di gennaio

Il Corriere della Sera riferisce che, lo scorso gennaio, Sadjide Muslija aveva denunciato un'altra aggressione da parte del marito, che le aveva sfondato il parabrezza dell'auto con un'ascia.

L'uomo, in quell'occasione, era stato accusato di lesioni: la moglie aveva riportato una prognosi di 30 giorni.

La coppia ha un figlio che vive all'estero.

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