Il pomeriggio del 24 novembre era uscita di casa dicendo alla madre di avere un impegno di lavoro; poi di lei si erano perse le tracce. Tatiana Tramacere, 27enne ucraina residente a Nardò, è stata ritrovata la sera del 4 dicembre all'interno di un armadio esterno alla mansarda confinante con quella dell'amico Dragos-Ioan Gheormescu, che a Chi l'ha visto aveva raccontato – il giorno precedente – di essere stato l'ultimo a vederla, attirando su di sé i sospetti degli inquirenti.
avrebbe poi dichiarato il ragazzo, spiegando di non essersi reso conto delle "conseguenze, anche di natura pubblica" del suo gesto. La Procura di Lecce ha fatto sapere che archivierà la sua posizione, non indagando – come si era ipotizzato nelle ore immediatamente successive al ritrovamento – la giovane per procurato allarme. Non sono mancate, sui social, le polemiche. Tanto che Tatiana, alla fine, ha disattivato i suoi profili.
La giovane ha ora rotto il silenzio tramite le telecamere della trasmissione Rai Chi l'ha visto. "Non è stata una bravata. Da due anni affronto qualcosa e quando si avvicina il giorno di un controllo scappo per evitare di sapere come procede", ha detto, facendo riferimento a problemi di salute.
"Non avevo previsto nulla", ha aggiunto. "Ero fragile, confusa e Dragos mi ha accolta e ascoltata. Quando è stato intervistato mi sono resa conto che stava succedendo un casino, gli ho detto che sarei tornata a casa, ma poi sono arrivati i carabinieri. Sentivo le urla in strada e sono andata nel panico".
Per questo, quando è stata ritrovata, impugnava un coltello, impaurita. Parte delle sue parole le ha affidate a una lettera. "Desidero chiedere sinceramente scusa a tutte le persone che in questi giorni si sono dedicate alla mia ricerca in un modo che mai avrei immaginato", ha scritto e poi letto.
"Non ho agito con lucidità. Dentro di me c'era solo un groviglio di pensieri disordinati, un bisogno disperato di silenzio", ha proseguito, restituendo una condizione di profondo dolore interiore. "Il panico si è trasformato in vergogna - ha concluso - Ora posso solo impegnarmi e imparare da ciò che è successo".
La 27enne - tremante, con le lacrime agli occhi - ha ribadito più volte che "Dragos non ha nessuna colpa". Una precisazione che nasconde la volontà di tutelare chi a sua volta ha tutelato lei negli 11 giorni in cui è stata data per scomparsa.
Secondo quanto ha ricostruito, la sera del 24 novembre sarebbe dovuta rincasare. L'incontro con l'amico, e il riemergere di timori legati a una visita a cui avrebbe dovuto sottoporsi prossimamente, avrebbero però innescato in lei una fuga emotiva improvvisa.
Da quel momento, paura e confusione avrebbero preso il sopravvento, fino ad arrivare a un isolamento sempre più difficile da interrompere. Fino al 4 dicembre, giorno del ritrovamento. "Non l'ho fatto per popolarità, non avrebbe senso", ha assicurato Tatiana.
Chiedendo a coloro che l'hanno giudicata di riconoscere "l'essere umano dietro l'errore". "Se non si sanno le cose, non si dovrebbe parlare", le sue parole. Il caso, pur in mezzo alle polemiche, è ormai quasi chiuso.
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