Nel PSG delle stelle, dei grandi nomi e delle rotazioni continue, c’è una figura che lavora spesso lontano dai riflettori ma che, quando chiamata in causa, ha dimostrato di poter reggere il peso di uno dei club più ambiziosi d’Europa.
Matvey Safonov, portiere russo arrivato a Parigi nell’estate 2024, è oggi considerato una riserva di lusso nella rosa parigina, soprattutto dopo la vittoriosa finale dell'Intercontinentale contro il Flamengo.
È sicuramente un profilo meno mediatico rispetto ai suoi colleghi, ma con una storia, un percorso e delle caratteristiche che spiegano perché il PSG abbia deciso di puntare su di lui.
Matvey Yevgenyevich Safonov nasce il 25 febbraio 1999 in Russia. Portiere di grande struttura fisica (1,92 m), cresce calcisticamente in un contesto lontano dai grandi palcoscenici occidentali, ma riesce presto a imporsi come uno dei prospetti più interessanti del suo Paese.
Destro naturale, dotato di riflessi rapidi e presenza scenica, Safonov costruisce la sua identità come portiere affidabile e mentalmente solido, qualità che diventeranno il suo marchio di fabbrica.
Il vero salto di qualità arriva con il FC Krasnodar, club con cui Safonov percorre tutta la trafila fino alla prima squadra. Qui non è soltanto un titolare fisso, ma diventa rapidamente uno dei leader dello spogliatoio, arrivando anche a indossare la fascia da capitano.
Le oltre 170 presenze ufficiali e i numerosi clean sheet raccontano di un portiere abituato alla pressione, capace di mantenere continuità di rendimento anche in stagioni complicate. A Krasnodar Safonov si costruisce una reputazione da portiere completo e affidabile.
Nell’estate 2024 il Paris Saint-Germain decide di investire su Safonov con un contratto quinquennale. L’operazione nasce dall’esigenza di rafforzare il reparto portieri con un profilo pronto, esperto e mentalmente maturo.
Safonov arriva a Parigi sapendo di non essere la prima scelta immediata, ma con la consapevolezza di poter competere in un ambiente di altissimo livello e di crescere ulteriormente sotto i riflettori della Ligue 1 e della Champions League.
All’interno delle gerarchie del PSG, Safonov viene inizialmente considerato un’alternativa affidabile a Gianluigi Donnarumma.
Con l’evoluzione della rosa e l’arrivo di Chevalier, il portiere russo si ritrova spesso nel ruolo di seconda scelta, chiamato a farsi trovare pronto nelle rotazioni, nelle coppe o in situazioni di emergenza. Un ruolo delicato, che richiede equilibrio mentale e professionalità quotidiana, due aspetti in cui Safonov ha dimostrato di eccellere.
Safonov è un portiere che fa della reattività e della lettura delle situazioni i suoi punti di forza. È particolarmente efficace nelle parate ravvicinate e negli uno contro uno, dove riesce a coprire bene lo specchio grazie alla sua struttura fisica.
Non è un portiere appariscente, ma punta sulla pulizia degli interventi e sulla sicurezza trasmessa al reparto difensivo. Un profilo che gli allenatori apprezzano soprattutto per l’affidabilità nei momenti chiave.
Pur partendo spesso dalla panchina, Safonov ha già arricchito il suo palmarès con trofei importanti conquistati dal PSG, tra cui Ligue 1, coppe nazionali e successi internazionali. In alcune occasioni decisive, come finali o partite a eliminazione diretta, ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista, dimostrando di poter reggere la pressione anche nei contesti più prestigiosi.
Parallelamente al percorso nei club, Safonov è anche un punto di riferimento per la nazionale russa, con cui ha collezionato diverse presenze a partire dal 2021. L’esperienza internazionale ha contribuito a rafforzare il suo bagaglio tecnico e mentale, rendendolo un portiere abituato a confrontarsi con avversari di alto livello e a gestire partite dal peso specifico elevato.
Oggi Matvey Safonov è considerato una riserva affidabile e di alto profilo all’interno del PSG. Il suo futuro dipenderà dalle scelte tecniche del club e dalle opportunità che riuscirà a sfruttare quando verrà chiamato in causa.
In un calcio sempre più esigente sul ruolo del portiere, Safonov rappresenta una certezza silenziosa: meno sotto i riflettori, ma sempre pronto a rispondere presente come ha dimostrato di saper fare anche contro il Flamengo riuscendo a parare ben 4 rigori e a regalare alla sua squadra il rpimo trofeo dell'Intercontinentale.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono contrassegnati con *