21 Dec, 2025 - 17:19

Giappone, le parole di un funzionario sulle armi nucleari diventano un caso: cosa è successo

Giappone, le parole di un funzionario sulle armi nucleari diventano un caso: cosa è successo

Un alto funzionario del governo giapponese ha riaperto il dibattito sulle armi nucleari, dichiarando la necessità per il paese di possederle. Le affermazioni arrivano in un momento di tensioni regionali, con la Cina e le questioni su Taiwan al centro dell’attenzione internazionale. Le reazioni interne ed estere, comprese quelle degli Stati Uniti, evidenziano l’importanza strategica della posizione del Giappone sul nucleare.

Dibattito sul nucleare in Giappone

Le dichiarazioni di un alto funzionario governativo, riportate dai media locali, hanno aperto la discussione sul nucleare in Giappone. Secondo quanto riportato da una fonte interna all'ufficio del primo ministro giapponese, Sanae Takaichi, ha affermato, il 18 dicembre 2025, che il paese ha bisogno di armi nucleari.

"Penso che dovremmo possedere armi nucleari", così hanno riportato Kyodo News e altri organi di stampa, citando una fonte coinvolta nell'elaborazione della politica di sicurezza del governo Takaichi. È stato anche sottolineato che l’improbabilità concreta di una simile azione rimane elevata.

I principi nucleari del Giappone e le posizioni di Takaichi

Queste affermazioni si distaccano dai principi storici del paese sulla materia. I Tre principi non nucleari del Giappone, risalenti agli anni ’60, proibiscono il possesso, la produzione o il permesso di introdurre armi nucleari.

Da quando Takaichi è stata insediata, nota per le sue posizioni dure in materia di sicurezza, diversi analisti hanno discusso che Tokyo potrebbe sfidare il tabù sul nucleare e revisionare questi principi cardine.

Non si sono fatte attendere le reazioni sia interne che internazionali.

Il contesto regionale e le tensioni con la Cina

Queste affermazioni arrivano in un contesto di tensioni regionali. Le dichiarazioni della premier giapponese su Taiwan hanno alimentato una disputa con la Cina. Takaichi ha definito un eventuale attacco cinese a Taiwan come una “situazione di minaccia alla sopravvivenza” del Giappone.

Le reazioni della Cina

Secondo quanto riportato da Xinhua, un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha affermato, il 19 dicembre, che Pechino esorta Tokyo a "smettere di mettere a dura prova la giustizia internazionale con le sue ambizioni nucleari".

"I recenti rumori provenienti dalla parte giapponese sulle armi nucleari riflettono la crescente ambizione delle forze conservatrici di destra in Giappone di far rivivere il militarismo, liberarsi dall'ordine internazionale e accelerare la 'rimilitarizzazione' del Paese", ha aggiunto il portavoce.

Le reazioni interne

Il Giappone è l’unico paese ad aver subito attacchi nucleari durante un conflitto e mantiene una profonda attenzione verso le armi atomiche.

I partiti di opposizione hanno esortato la premier a licenziare il funzionario in questione, mentre il governo ha sottolineato il rispetto dei Tre principi non nucleari.

Anche l'ex primo ministro, Shigeru Ishiba, ha commentato, il 20 dicembre, le dichiarazioni dell'alto funzionario e ha affermato che possedere armi nucleari "non sarebbe mai vantaggioso per il Giappone".

La posizione degli Stati Uniti

NHK ha riferito che un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha definito il Giappone un leader mondiale nella non proliferazione nucleare. Anche se non si tratta di una risposta diretta alla discussione, il commento rilasciato il 19 dicembre è stato ampiamente interpretato come un accantonamento dell’ipotesi che il Giappone acquisisca capacità nucleari proprie.

"Il Giappone è un leader mondiale e un partner prezioso per gli Stati Uniti nella non proliferazione nucleare e nel progresso del controllo degli armamenti nucleari", ha aggiunto il portavoce.

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