Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, si è pronunciato su un'ipotesi estrema: il potenziale crollo dell'Ucraina. In un discorso recente, i cui estratti sono stati pubblicati sul suo account X, Orban ha chiarito che Budapest non trarrebbe alcun vantaggio da un simile scenario.
Al contrario, lo ha definito un "disastro" per il suo paese, sottolineando la necessità di azioni concrete per scongiurarlo. Questa posizione rafforza l'idea che l'Ungheria consideri la stabilità ucraina non solo un interesse politico ma anche economico e strategico.
Il primo ministro ungherese si è espresso nuovamente sull'Ucraina; questa volta le sue parole hanno sorpreso molti osservatori.
"Non ci sono dubbi: il crollo dell'Ucraina sarebbe un disastro per l'Ungheria", ha affermato Orban. Il leader ungherese ha enfatizzato la vicinanza geografica e gli interessi economici condivisi tra i due paesi. Non solo ha richiamato l'attenzione sull'importanza della stabilità del paese vicino ma ha anche evidenziato la necessità di pace.
Queste parole mostrano come Orban colleghi la sicurezza energetica e la stabilità politica del suo paese direttamente alla pace nella regione.
Make no mistake: Ukraine’s collapse would be a disaster for Hungary. Stability next door matters. Hungary supplies 44% of Ukraine’s electricity and 58% of its gas. Meanwhile, the war weakens Ukraine day by day. Peace is the only thing that can strengthen it. Anyone who truly… pic.twitter.com/PxwEe0iXYL
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) December 20, 2025
L'Ungheria considera l'Ucraina non solo un vicino ma anche un partner essenziale nel settore energetico. Budapest fornisce elettricità e gas al paese confinante, creando un'interdipendenza che Orban ha definito vitale per l'economia ungherese. Senza questa stabilità, flussi energetici cruciali potrebbero rischiare di interrompersi, con conseguenze economiche significative.
Le dichiarazioni di Orban assumono particolare rilevanza mentre si avvicinano le elezioni del 2026. Il leader ungherese si prepara ad una corsa elettorale ad alto rischio, con l'opposizione Tisza di Peter Magyar che minaccia il suo potere consolidato dopo 15 anni di egemonia.
Il premier ungherese ha recentemente registrato un'importante vittoria politica, insieme a Slovacchia e Repubblica Ceca, con l'esenzione dal prestito di 90 miliardi di euro all'Ucraina concordato dai leader europei.
Orban ha definito la decisione sull'assistenza finanziaria a Kiev come "una cattiva decisione". Secondo lui, l'accordo "sembra un prestito, ma ovviamente gli ucraini non saranno mai in grado di restituirlo". Queste parole sottolineano come il premier stia collegando la politica estera, la stabilità energetica e la sua strategia politica interna.
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