Il Senato ha approvato ieri, 27 dicembre 2025, la riforma della Corte dei Conti con 93 sì, 51 no e 5 astenuti, confermando il testo della Camera e rendendolo legge dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Governo e maggioranza lodano la fine della paralisi burocratica; opposizioni e magistrati contabili denunciano l'apertura di una "pagina buia" per i cittadini con il rischio di favorire sprechi e corruzione.
Diretta e circostanziata, infine, è l'accusa del centrosinistra che accusa il governo di aver spinto per l'approvazione della riforma per vendicarsi per il 'no' dei giudici contabili al progetto per il Ponte sullo Stretto.
Le opposizioni di centrosinistra accusano il governo di voler “addomesticare” la Corte dei conti, ridurre i controlli e proteggere la classe politica, anche in relazione a grandi opere e al Pnrr.
Diretta e l'accusa del senatore Pietro Lorefice (M5S) che legge la riforma come una rappresaglia politica:
Un'accusa a cui risponde il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano evidenziando come l'iter per l'approvazione del provvedimeno fosse partito molto prima del provvediemnto della magistratura contabile sul Ponte.
Ma le accuse delle opposizioni sono molto più ampie.
Il capo dei senatori del Pd, Francesco Boccia parla di salvacondotti e deresponsabilizzazione:
E aggiunge che la “paura della firma” è usata come pretesto:
De Cristofaro (Avs) denuncia una aggressione sistematica alla magistratura e ai controlli indipendenti, parlando di scudo per i “colletti bianchi”, di silenzio-assenso come “pietra tombale” sulla legalità e di un grave arretramento dello Stato di diritto.
La magistratura contabile denuncia la riforma come un arretramento dello Stato di diritto e della tutela delle finanze pubbliche.
L’accusa centrale è che il Parlamento stia indebolendo il principio di responsabilità nella gestione del denaro pubblico, riducendo i controlli e aprendo spazi a sprechi e cattiva amministrazione.
In questa chiave si colloca la presa di posizione dell’Associazione Magistrati della Corte dei conti:
Mantovano parla di ipocrisia sui risarcimenti:
Il capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri alza i toni accusando apertamente i magistrati di delegittimare la democrazia:
Maria Stalla Gelmini di Noi Moderati rivendica l’obiettivo di sbloccare l’azione amministrativa:
Il sottosegretario Delmastro (FdI) definisce la riforma una svolta storica, accusando implicitamente il sistema dei controlli di aver frenato sviluppo e competitività, e sostenendo una nuova cultura della legalità preventiva e collaborativa.
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