Antonella Di Ielsi, 50 anni, e la figlia 15enne Sara Di Vita sono morte a distanza di poche ore l'una dall'altra, tra sabato 27 e domenica 28 dicembre 2025, all'ospedale Cardarelli di Campobasso: a ucciderle una sospetta intossicazione alimentare.
Per questa terribile vicenda, che presenta ancora molti punti da chiarire, ci sarebbero cinque indagati: si tratta del personale sanitario che ha gestito ricovero e terapie.
Intanto Gianni Di Vita, marito e padre delle vittime, insieme all'altra figlia di vent'anni, sono stati trasferiti presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
La Procura di Campobasso ha iscritto cinque persone nel registro degli indagati, tra medici e infermieri: i reati ipotizzati sono relativi a omicidio colposo, lesioni personali colpose e responsabilità colposa in ambito sanitario. Disposta l'autopsia sui corpi delle vittime.
La Squadra Mobile ha sequestrato le cartelle cliniche; anche l'azienda sanitaria molisana ha avviato indagini interne.
Nella mattinata di oggi, la Polizia Scientifica e la Digos si sono recati nell’abitazione della famiglia a Pietracatella. Gli operatori hanno effettuato sopralluoghi e prelievi, in particolare di alcuni alimenti, che verranno analizzati per verificare l’eventuale presenza di sostanze nocive e chiarire l’origine della sospetta intossicazione.
Secondo quanto emerso, la sera della Vigilia di Natale la famiglia avrebbe consumato pesce e funghi. A tavola, però, c'erano in tutto quindici persone e nessun altro avrebbe accusato sintomi.
Per questo motivo gli inquirenti stanno indagando anche sulla cena del 23, quando i genitori e la figlia minore erano soli: la figlia maggiore aveva cenato fuori.
La ventenne è l'unica a non aver avuto alcuna sintomatologia: è comunque sotto osservazione allo Spallanzani di Roma.
Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, la famiglia si sarebbe rivolta al Pronto Soccorso dell'ospedale Cardarelli la sera di Natale a causa di forti dolori e vomito.
Intorno all’una di notte sono stati dimessi con la diagnosi di intossicazione alimentare e gastroenterite. La mattina successiva i genitori e la studentessa 15enne sono tornati in ospedale perché i sintomi persistevano: nel pomeriggio sono stati nuovamente mandati a casa.
La situazione è precipitata il 27 dicembre, quando Sara Di Vita, accompagnata da un parente in ospedale, è stata ricoverata in Rianimazione, dove è morta in tarda serata.
La madre è morta nello stesso reparto la mattina successiva, dopo aver saputo che la figlia non ce l'aveva fatta, riporta Il Corriere della Sera.
Gianni Di Vita, commercialista ed ex sindaco del paese, trasferito a Roma, è "vigile": le sue condizioni sono "stabili" e ben controllate.
I medici lo stanno sottoponendo a tutti gli esami necessari per individuare l'agente patogeno che ha causato il decesso della moglie e della figlia minore.
I quadri clinici di Antonella Di Ielsi e Sara Di Vita, ha spiegato Vincenzo Cuzzone, responsabile del reparto di Rianimazione dell’ospedale Cardarelli, avrebbero avuto "un’evoluzione veramente rara che ha portato rapidamente al decesso" nonostante le terapie.
Si sarebbe verificata "un’insufficienza epatica e poi una cascata di eventi uno dopo l’altro" che ha portato "a un’insufficienza multiorgano".
Al momento gli investigatori non escludono alcuna ipotesi: si pensa a un avvelenamento da botulino oppure da listeria.
Le indagini si stanno focalizzando non solo sulla causa del decesso delle due donne, ma anche sulle decisioni prese dal personale sanitario e sulla loro gestione al pronto soccorso.
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