Ristori per medici deceduti: l'emendamento bocciato in Senato
Ristori per medici deceduti: l'emendamento bocciato in Senato. Li abbiamo chiamati eroi. Li abbiamo applauditi dai nostri balconi ornati con cartelli andrà tutto bene. Abbiamo compianto la loro scomparsa e poi, dopo due anni, li abbiamo dimenticati.
389 medici morti di Covid
Sono i 389 medici deceduti di Covid, che soprattutto nella terribile prima ondata della primavera 2020 hanno lavorato nella totale impreparazione del sistema sanitario: senza dispositivi di protezione individuale, senza reparti e corsie dedicati, senza qualcuno che potesse dare loro il cambio.Persone che non hanno scelto di ammalarsi ma anzi hanno anteposto al loro benessere personale il dovere professionale. Sono, a tutti gli effetti, morti sul luogo di lavoro. 389 famiglie spezzate che per altro non avranno un uuro di ristori dallo Stato.
Medici deceduti: il Senato boccia l'emendamento sui ristori
L’ha deciso giovedì il Senato, dove l’emendamento che concedeva un sostegno economico a chi aveva perso un famigliare – e una fonte di reddito – è stato bocciato da una maggioranza trasversale.La norma presentata dalla senatrice della Lega Maria Cristina Cantùavrebbe dato un sostegno alle famiglie di tutti quei professionisti non dipendenti del Sistema sanitario nazionale e quindi esclusi il sistema di indennizzi garantiti dell'Inail. Medici di famiglia, liberi professionisti, specialisti ambulatoriali, odontoiatri,Ma Palazzo Madama ha detto no. Non ci sono coperture finanziarie. L’emendamento della senatrice Cantù è stato trasformato in un ordine del giorno che rinvia ancora una volta ogni decisione e passa la palla al Governo. Nel frattempo però ci sono quasi 400 famiglie per cui, a distanza di due anni, no non è andato tutto bene.Leggi anche: Fondo ristori medici, la CGIL punta il dito contro Ordine e MinisteroLeggi anche: Carenza medici infermieri, l’allarme dell’AmsiLeggi anche: Medicina generale e pandemia, fra limiti e possibilità