"Povero gabbiano, hai perduto la compagna" è virale. Sembra incredibile, ma un brano del 1987 sta scalando le classifiche di riproduzione su Spotify, TikTok e YouTube. Il titolo è
"Tu Comm'a Mme", l'autore è
Gianni Celeste. Cantante neomelodico e all'anagrafe Giovanni Grasso, non si spiega un successo così inaspettato. Dice che si prepara a un nuovo arrangiamento e a un nuovo video, ma anche lui sembra incredulo a dirlo. Eppure si dice soddisfatto.
«Come mi spiego questo successo? Forse i ragazzi cercavano qualcosa di divertente da usare, poi il tormentone ha preso sempre più piede»Trentaquattro anni dopo l'uscita la rete cibernetica rilancia un brano che sembrava perduto nel tempo, ma che grazie a un gabbiano che ha perduto una compagna torna ad entrare in auge anche tra chi neanche sapeva dell'esistenza del cantautore. Questo gabbiano galeotto sta insidiando anche Mahmood e Blanco, recenti vincitori del Festival di Sanremo con la loro "Brividi". Nelle classifiche di streaming li tallona, addirittura sfiorando i numeri del duo trionfatore nell'ultima kermesse sanremese. A catapultare Gianni Celeste nella playlist 50 Italia di Spotify ci ha pensato TikTok, il celebre social dedicato ai video: lì, oltre 50mila utenti hanno usato il brano di Celeste come colonna sonora - in chiave ironica - della loro clip. Il merito, probabilmente, è di Franco Gioia, che in un noto video si diverte, al termine dell'esibizione, a imitare un gabbiano umano.
Come ha fatto "Povero Gabbiano" a diventare virale
La musica, la malinconia, l'impossibilità di volare, proprio come un gabbiano che ha perduto la sua compagna. Tutto ciò, con una puntina di trash, si sposa perfettamente con l'anima giocosa di
TikTok.
«Non mi sarei mai aspettato un risultato del genere», ha commentato al
Corriere della Sera lo stesso Gianni Celeste. Ora il gabbiano vola, vuole spingere sull'acceleratore ma pare che abbia ancora perso la compagna. Insomma, l'Italia è un Paese meraviglioso. In tutto si nasconde il seme del delirio, della voglia di scherzare e del successo senza senso. Giochi e stranezze di una penisola bislacca.