02 Mar, 2022 - 18:22

Coppa del Mondo Fioretto: Foconi e Calissi sul podio portano anche la Cusano

Coppa del Mondo Fioretto: Foconi e Calissi sul podio portano anche la Cusano
Due giovani talenti che in comune hanno davvero tante cose: la passione per il fioretto, lo stesso sponsor (la Unicusano) e l’aver partecipato ai campionati mondiali tenendo alti i colori azzurri.

Coppa del Mondo Fioretto 2022

Alessio Foconi e Olga Rachele Calissi hanno conquistato entrambi il podio alla Coppa del Mondo Fioretto 2022.Alessio Foconi SchermaAlessio Foconi è salito sul podio conquistando il terzo posto nella prova a squadre della Coppa del Mondo di fioretto maschile a Il Cairo.
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Una bellissima emozione perché quando arrivi sul podio vuol dire che ti sei confrontato con avversari validi del circuito internazionale che hanno tanta voglia di vincere; quindi è sempre bello mettersi in discussione. –ha commentato Foconi - In questa situazione ci dobbiamo adeguare alle normative covid, questa è la seconda gara della stagione e speriamo di farne tante altre. Veniamo da un periodo di stop e quindi sfruttare al meglio le gare che facciamo è l’ideale.
Salita sul podio, per la prima volta in Coppa del Mondo, tenutasi a Guadalajara, anche la livornese Olga Rachele Calissi. L'azzurra del Club Scherma Roma ha conquistato la semifinale dopo aver battuto la compagna di nazionale Errigo e la francese Thibus. Olga è anche una dipendente dell’Università Niccolò Cusano, l’atleta così rappresenta l’Ateneo nel mondo.
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In questa gara ho avuto la capacità di mantenere lucidità, freddezza e determinazione per tutta la durata della competizione. Quindi la prima grande soddisfazione è stata la capacità di gestirmi emotivamente e schematicamente. A questo livello è necessario lavorare sui dettagli e rendersi ogni volta un po’ più imprevedibili perché gli avversari sono sempre pronti ad analizzarti, a studiarti, a capire di te qualcosa… la capacità di rimanere ad alti livelli sta anche nel rinnovarsi sempre. - ha concluso la Calissi.
Un continuo affinamento che resta la parte più difficile e affascinante della scherma.
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Michela Crisci
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