Fra le tante storie che arrivano sulla guerra fra Russia e Ucraina, c'è anche quella di diversi chef stellati che aprono i loro ristoranti a chi non ha più nulla. Levgen Klopogenko, è uno chef ucraino, l’unico per l’esattezza, nella lista 50 Next, i talenti del futuro prossimo in cucina. Quella che propone è una cucina da fine dining, con menu creativi per poche persone ogni sera. Attualmente invece, è passato a sfornare pasti per migliaia di persone, confezionati peraltro con i pochi ingredienti a disposizione in uno scenario bellico difficilissimo. Ha iniziato nei primi giorni, con gli ingredienti stoccati nelle celle frigo, mentre ora sono i fornitori che lo aiutano con quello che possono.
Un giorno pollo, un altro orate congelate, a volte solo verdure. Non sa più che cosa cucinerà il giorno seguente, dipende da quello che gli viene fornito. I negozi sono quasi vuoti e il poco che si trova è destinato chiaramente alla popolazione. Il problema principale poi, è trovare farina e cereali, perché sono i primi prodotti che le persone hanno accumulato in dispensa all’inizio dei primi attacchi.

I nomi degli chef stellati Anche l’autore Dmitry Grozny, critico gastronomico che lavora per l’agenzia di stampa MarketMedia, che ha sede a Mosca, e la collega Ekaterina Drozdova, giornalista, ristoratrice e attivista gastronomica, si sono mobilizzati per questa nobile causa.Ci sono anche i professionisti che lavorano in ristoranti premiati nelle ultime settimane da Where To Eat Russia 2022, come Dmitry Blinov, Kristina Veselova, Igor Grishechkin. E ancora, ci sono la pastry chef di Beluga, Daria Shmarova, e lo chef Andrei Shmakov di Savva, entrambi ristoranti neo-stellati a Mosca nella prima edizione della Guida Michelin presentata ad ottobre 2021.
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