14 Apr, 2022 - 11:16

Ispra: emissioni di gas serra 2020 -8,9, +6,8% nel 2021

Ispra: emissioni di gas serra 2020 -8,9, +6,8% nel 2021
Nel 2020 le emissioni di gas serra diminuiscono del 27% rispetto al 1990, passando da 520 a 381 milioni di tonnellate di CO2 e dell’8,9% rispetto al 2019, grazie alla crescita negli ultimi anni della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico), all’incremento dell’efficienza energetica nei settori industriali e alla riduzione dell’uso del carbone, ma anche agli effetti della pandemia da Covid-19 che ha portato, due anni fa, ad un periodo di blocco delle attività. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto Ispra 'Inventario Nazionale delle Emissioni di gas serra' edizione 2022, disponibili online sul sito dell’Istituto, che disegna il quadro globale e di dettaglio della situazione italiana sull’andamento dei gas serra e degli altri inquinanti dal 1990 al 2020. Responsabili di circa la metà delle emissioni nazionali di gas climalteranti - spiega Ispra - sono i settori della produzione di energia e dei trasporti; questi ultimi mostrano, complessivamente, una diminuzione del 16,4% rispetto al 1990; nel periodo 2019-2020, registrano una notevole diminuzione delle percorrenze complessive (veicoli-km) e una brusca riduzione delle emissioni (-19.4%), dovuta anch’essa al lockdown. La pandemia non sembra essere ancora passata anche in questo settore, seppur con qualche spiraglio di ripresa.

Emissioni di gas e temi collegati

Contestualmente Ispra ha presentato il Report 'Indicatori di efficienza e decarbonizzazione del sistema energetico nazionale e del settore elettrico'. Ciò restituisce un dettaglio sul consumo di energia nei vari settori produttivi e nel sistema elettrico. Questo secondo rapporto mostra un incremento dell’efficienza energetica ed economica e una progressiva decarbonizzazione dell’economia nazionale. Sulla base dei dati disponibili per il 2021, si attende un incremento delle emissioni di gas serra a livello nazionale del 6,8% rispetto al 2020 a fronte di un aumento previsto del Pil pari al 6,5%. L’andamento stimato è dovuto ad un incremento delle emissioni, in particolare per l’industria (9.1%) e trasporti (15.7%).
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Tommaso Franchi
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