La guerra in Ucraina prosegue e, con essa, anche gli aiuti dall'Occidente: tra questi ci sono anche le forze speciali della
Gran Bretagna, inviate da Londra per addestrare le truppe ucraine. Se la notizia riportata dal
Times sarà confermata, sarà la prima volta che viene registrata la presenza di truppe NATO nel territorio ucraino.
Forze speciali Gran Bretagna in Ucraina, la conferma degli ufficiali ucraini
Come scrive il
Times, alcuni ufficiali dell'esercito ucraina hanno affermato di aver seguito due corsi di addestramento tenuti dai colleghi delle forze speciali della Gran Bretagna: il primo due settimane fa, mentre il secondo ha avuto luogo la scorsa. Gli argomenti trattati, oltre l'utilizzo di armi fornite dal Regno Unito - su tutti i missili anti-carro Nlaw - gli ufficiali britannici hanno addestrato anche nuove reclute per continuare a respingere l'avanzata russa.Per la prima volta dal conflitto un Paese Membro della NATO ha inviato proprie truppe sul luogo del conflitto: un'inversione di rotta della Gran Bretagna, visto che all'inizio della guerra avevano ritirato i loro consiglieri militari dall'Ucraina. In contemporanea, il Cremlino ha vietato l'ingresso in Russia a
Boris Johnson, primo ministro inglese.
Ucraina, respinti attacchi hacker a siti governativi
Mentre le forze speciali GB addestravano le truppe ucraine, il Centro statale per la difesa informatica ha respinto molti attacchi hacker che avevano come obiettivo i siti governativi dell'Ucraina. Gli aggressori informatici, come si legge nel comunicato del Centro, hanno agito nel seguente modo:
Gli aggressori hanno eseguito un'operazione informatica in due fasi. Nella prima fase hanno generato una piccola quantità di traffico botnet per testare le vulnerabilità delle risorse per diversi giorni. La seconda fase, invece, consisteva nel generare una grande quantità di traffico in un breve periodo di tempo per bloccare l'accesso alle risorse web. La potenza di picco degli attacchi ha superato i 435 Gbps
Gli attacchi informatici sono stati tutti respinti dai responsabili della sicurezza informatica del Paese.Leggi anche:
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