Piccola pausa per Sinner, fresco di cambio allenatore, che ha deciso a non partecipare all'ATP 500 di Barcellona per recuperare al meglio da alcuni piccoli acciacchi, ma soprattutto prepararsi in vista del trittico su terra rossa, ovvero i tornei di Madrid, Roma e Parigi.
Le prestazioni di Montecarlo hanno già fatto ben sperare, dove si è arreso solo al numero 3 del ranking Alexander Zverev, dopo aver battuto il numero 8 Rublev.
In un'intervista concessa a La Stampa ha parlato un po' di tutto, a partire dalla gestione mentale delle gare: "Sento la tensione, come tutti. La paura no. Quella mi capita di provarla, un pochino, quando mi buttavo giù dalla montagna con gli sci, in discesa libera. Nel tennis no. Nei punti decisivi esce il vero carattere di un giocare. A me viene naturale tirare forte quando c’è il punto che conta. Anche se a volte dovrei imparare a metterci più rotazione".
"Sono partito meglio dell’anno scorso. L’anno passato persi al secondo turno contro Djokovic, stavolta ho perso nei quarti contro il n.3 del mondo, Zverev, e anche Rublev lo devi battere. Non era un tabellone semplice. Mi servirà per mettere su un po’ di muscoli, che non fanno male. Mentre sul torneo in Italia: "Giocare a Roma è la cosa che mi piace di più in assoluto. Giocare in casa ti mette un po’ più di pressione, è vero. Dall’altra parte, però, quando urlano il tuo nome è una sensazione fantastica. E il pubblico può davvero tirarti su e farti vincere una partita quando sei in crisi.
"Il servizio è il colpo su cui devo lavorare, lo so. Ora servo già un po’ più forte, è bastato intervenire su qualche piccolo dettaglio, contro Carreno Busta a Miami ad esempio ho fatto 15 ace, e non mi era mai capitato. Ma ci sono altre cose: il tocco di palla, lo slice di rovescio e le smorzate. Devi allenarle, non puoi giocarle solo in partita, anche se non saranno mai il mio punto forte.