28 Apr, 2022 - 13:27

Regno Unito: condanna per politiche illegittime nelle RSA

Regno Unito: condanna per politiche illegittime nelle RSA
L'Alta Corte di Giustizia inglese ha dato ragione a due cittadini britannici, che avevano intentato una causa civile dopo la scomparsa dei genitori, avvenuta nella primavera del 2020. La motivazione della causa erano le "politiche illegittime" nelle case di riposo nel pieno della pandemia.

La sentenza dei giudici sui morti nelle RSA

Nella sentenza i giudici hanno censurato le decisioni del Ministero della Salute della Public Health England, che ha le stesse funzioni del nostro Istituto Superiore della Sanità, nei documenti del 17 e 19 marzo e del 2 aprile 2020.Sono state definite illegittime perché "non prendevano in considerazione il rischio per i residenti anziani e vulnerabili di un contagio da parte degli asintomatici, nonostante questa possibilità fosse già nota". Secondo i giudici sarebbe stato opportuno tenere in conto la possibilità che "un paziente anziano trasferito dall'ospedale alla casa di cura potesse infettare gli altri ospiti prima di manifestare i sintomi o addirittura non manifestandoli. E' irrazionale che il Dipartimento della Salute e dell'Assistenza sociale non abbia disposto l'isolamento per 14 giorni dei pazienti asintomatici ammessi in una casa di cura. I ministri erano obbligati a soppesare non solo la probabilità che si verificasse una trasmissione non sintomatica, ma anche le gravissime conseguenze nel caso in cui fosse avvenuto sulla base del principio di precauzione". Questo caso è stato portato avanti da due cittadini i cui genitori sono morti in due differenti residente per anziani. Nella prima ondata della pandemia, sono stati ben 20mila gli inglesi morti per Covid in questo tipo di strutture.

I casi in Italia

Secondo uno studio dell'Istituto Superiore della Sanità, in Italia quasi tutte le richieste di questo tipo sono state archiviate, o vanno verso l'archiviazione. La motivazione è che non si ritiene applicabile il reato di "epidemia colposa".
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Giulia Danielli
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