"La situazione è molto complessa anche da un punto di vista epidemiologico. Manca l'acqua, non arriva nei luoghi dove la gente si è nascosta. In queste condizioni le malattie si stanno moltiplicando, soprattutto le infezioni. Ci sono cadaveri in strada, ci sono anche casi di tubercolosi. Se l'inferno esiste, è qualcosa di molto simile a quello che si vive in queste settimane nell'acciaieria Azov".
"La Bielorussia sta facendo di tutto per fermare la guerra in Ucraina. Kiev ha provocato la Russia, noi non accettiamo alcuna guerra, abbiamo fatto e faremo di tutto affinché non ci sia. Mi chiedo però perché l’Ucraina, sul cui territorio è in corso una guerra con civili uccisi, non sia interessata ai negoziati?".
Non minacciamo nessuno e non lo faremo. Scatenare un conflitto in Occidente non è assolutamente nell’interesse dello Stato bielorusso. L’Occidente può dormire sonni tranquilli.
Intanto tiene banco il braccio di ferro tra il New York Times e la Casa Bianca. In breve, il tabloid americano aveva lanciato lo scoop sul ruolo che l'intelligence di Washington sta avendo nel colpire i militari russi, tesi che lo staff del Pentagono respinge con forza. L'esercito ucraino sostiene che siano almeno 12 gli ufficiali di Mosca ammazzati grazie alle informazioni dei colleghi a stelle e strisce. La reazione arriva dalla portavoce Adrienne Watson:
"Gli Stati Uniti forniscono informazioni sul campo per aiutare gli ucraini a difendere il loro Paese. Non forniamo informazioni di intelligence con l’obiettivo di uccidere generali russi". Infine, si monitora con attenzione l'evoluzione del conflitto in Transcarpazia, regione al confine con l'Ungheria bombardata da alcuni missili russi. Il portavoce ucraino della Difesa, Nikolenko, invita Orban a riconsiderare la questione relativa all'embargo del gas e del petrolio russi, alla luce di tali minacce nemmeno troppo velate.