06 May, 2022 - 18:35

Andrea Crisanti è sicuro, con Omicron la curva è ormai stabile

logo tag24
Il virologo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia molecolare all’Università di Padova, ha parlato dell'attuale situazione pandemica ospite di "Radio anch'io su Rai Radio 1. Tanti i temi toccati dal celebre medico, dall'immunità di gregge al calcolo dei decessi fino ad alcuni scenari internazionali. "Siamo molto vicini all’immunità di gregge. A dircelo è l’andamento dell’epidemia che da mesi, nonostante le misure di restrizione siano estremamente affievolite. Il numero dei casi è più o meno costante, con delle piccole oscillazioni quotidiane che non intaccano la percezione complessiva. Chiaramente il numero dei casi è la punta di un iceberg, il numero dei decessi rimane purtroppo costante, inaccettabile a mio avviso. Ma questo significa che in qualche modo la situazione di equilibrio può dirsi raggiunta".

Crisanti sui soggetti fragili: "Sbagliato rimetterli in presenza"

Alla domanda di chiarimento dei conduttori radiofonici in merito al giudizio sul numero dei morti, Andrea Crisanti chiede maggiore autocontrollo: "Bisogna cambiare paradigma, passando da una strategia che limitava la trasmissione del virus a una strategia che protegge i fragili, senza limitarne la libertà. Trovo per esempio sbagliatissima la legge che ha fatto tornare al lavoro i soggetti fragili. In una situazione di alta trasmissione del virus, significa esporli a condizioni di alto rischio". "Quando parlo dei fragili voglio indicare tutte le persone sopra gli 80 anni e quelle che hanno una o più condizioni patologiche che aggravano il decorso del Covid. Parlo quindi di malattie come diabete, ipertensione e obesità, o ancora dei pazienti oncologici, quelli trapiantati. Sommando tutte le categorie si ottengono numeri considerevoli. Tutti vanno protetti, perché è inaccettabile avere 150 morti al giorno, che sono 50mila all’anno, e ciò ci riporta al 1800 quando le malattie infettive erano la maggiore causa di morte. Una chiusura su alcune situazioni gravose all'estero, come quella che stanno vivendo in Sudafrica: "In Sudafrica si va addirittura verso la quinta ondata, mentre si sono già diffuse ampiamente le varianti Omicron 4 e 5. È evidente, su questo non c’è dubbio, d’altronde anche l’esperienza cinese dimostra chiaramente che le misure di contenimento con questo virus non funzionano"
LEGGI ANCHE