Il protrarsi del #conflitto e dei rincari delle commodity gela la #produzioneindustriale, in calo a marzo (-2,0%) e aprile (-2,5%). I prezzi di #gas e #Brent sono ancora elevati e frenano l’attività produttiva lungo tutte le filiere. Leggi #IndagineRapida➡https://t.co/dFtUKwsurt
— Confindustria (@Confindustria) May 7, 2022
Nel report, Centro Studi Confindustria sottolinea l'impatto pesante dei fattori che ostacolavano l’attività produttiva italiana già prima della guerra. Parliamo dunque dei rincari delle materie prime e scarsità di materiali, che nel primo trimestre si sono confermati molto rilevanti. L'insufficienza percepita di impianti e materiali si è dunque necessariamente acuita e la cosa preoccupa in ottica export. A testimoniarlo solo le stesse aziende, che in molti caso devono rallentare la produzione se non sospenderla del tutto.
Simili condizioni non possono che scoraggiare le imprese, come dimostra l'indice di fiducia in contrazione a 110 punti. Male anche il PMI manifatturiero, al minimo storico da gennaio 2021. In calo tutti gli altri parametri in ottica futura, a cominciare dall'indice delle attese: -34,8 di aprile. Pesa infine l'incertezza anche sulla politica economica italiana, con l'euro sempre più a rischio indebolimento.