Papa Francesco ha proclamato oggi 10 nuovi santi: in una Piazza San Pietro gremita - con oltre diecimila fedeli presenti - il Pontefice ha celebrato il rito di canonizzazione di dieci beati. I nuovi canonizzati sono sei uomini e quattro donne, di cui cinque italiani, tre francesi, un indiano e un olandese. Presenti alla cerimonia molte autorità, tra cui il presidente della Repubblica
Sergio Mattarella.
Chi sono i 10 nuovi santi proclamati dal Santo Padre
Il Papa ha presieduto la messa sul Sagrato della Basilica, mentre alle sue spalle c'erano arazzi con le immagini dei nuovi canonizzati. Sono 10 i nuovi santi, tra cui c'è
Titus Brandsma (1881-1942), presbitero olandese professo all'Ordine Carmelitano che morì in un campo di concentramento; c'è anche
Charles de Foucauld (1858-1916) presbitero francese che abbracciò Cristo durante una sua esplorazione nel Sahara: morto in Algeria, gli è stato attribuito il miracolo di aver guarito un ragazzo francese ateo che, nel 2016, lavorava al restauro della cappella della scuola di San Luigi a Saumur, in Francia, sopravvissuto dopo una caduta da un'altezza di 16 metri
Tra i nuovi santi proclamati dal papa ci sono 5 italiani:
Luigi Maria Palazzolo (1827-1886), fondatore dell'Istituto delle Suore delle Poverelle, il presbitero
Giustino Maria Russolillo (1891-1955), la fondatrice delle Suore Terziarie Cappuccine di Loano
Maria Francesca di Gesù Rubatto (1844-1904),
Maria di Gesù Santocanale (1852-1923) religiosa palermitana e la co-fondatrice e prima superiora generale dell'Istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia
Maria Domenica Mantovani (1862-1934).
Ci sono anche l'indiano martire
Lazzaro detto Devasahayam (1712-1752) e il francese
Cesar de Bus (1544-1607)
Papa Francesco: "Per essere santi non servono gesti eroici, ma amore quotidiano"
Durante la proclamazione dei 10 nuovi santi Papa Francesco ha tenuto un discorso toccante, tanto da ricevere l'ovazione dei fedeli presenti in Piazza San Pietro:
Santa Teresa d'Avila lo ripeteva sempre: la santità non è una meta impervia ma una strada da percorrere 'tra le pentole della cucina'. Significa uscire dall’egoismo per fare dell’esistenza un dono, guardare alle necessità di chi ci cammina accanto, spenderci per chi ha bisogno, magari anche di un po’ di ascolto, di tempo, di una telefonata. La santità non è fatta di pochi gesti eroici, ma di tanto amore quotidiano
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