Scatta l'allarme sui buoni pasto. A lanciarlo sono le principali associazioni di categoria: ANCD Conad, ANCC Coop, FIEPeT Confesercenti, Federdistribuzione, FIDA e Fipe Confcommercio. Gli enti sopra citati contestano l'intero sistema, che definiscono "degenerato", alla vigilia della pubblicazione della gara BP10, indetta dalla Consip. La richiesta è piuttosto semplice: ridurre le commissioni a carico dei riceventi.
Senza un cambio di passo deciso nel criterio di erogazione dei buoni pasto, allora le imprese della distribuzione commerciale e della ristorazione potrebbero smettere di accettare i ticket. In questo modo si creerebbe un danno enorme a una platea di circa 3 milioni di lavoratori pubblici e privati che si avvalgono di questo strumento.
Senza una riforma del sistema di erogazione dei #buonipasto, ristorazione e distribuzione commerciale alimentare potrebbero smettere di accettare i ticket https://t.co/qlGxt53a6k pic.twitter.com/EKnvbK3eHl
— Sky tg24 (@SkyTG24) May 18, 2022
Le aziende, dunque, pretendono il rispetto del valore nominale del buono pasto, eliminando del tutto le commissioni. Nelle ultime due gare Consip, risalenti al 2018 e al 2020, la media degli oneri che gravano sugli esercizi è stata pari al 18,8%, seppur in calo. Alquanto diversa rispetto ai ticket destinati alla pubblica amministrazione, esenti dalla tassazione. Inoltre si richiede una definizione dei tempi certi di rimborso da parte delle società emettitrici.
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