"Torniamo a fare rumore" il Roma Pride è un successo
Un serpentone arcobaleno ha inondato le vie della Capitale per il Roma Pride. Un lungo corteo, da piazza della Repubblica a piazza Madonna di Loreto ha rianimato le strade della Città Eterna dopo due anni di stop a causa della pandemia e che con la parata di oggi ha visto il suo atto finale.
Elodie, la madrina del Roma Pride
Secondo dati della polizia sarebbero stati 25.000 i partecipanti alla manifestazione (gli organizzatori parlano invece di circa 900mila persone), con in testa la madrina dell'evento, la cantante Elodie. Accanto a lei, ci sono il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e i minisindaci della capitale. Molti altri invece i volti di persone note, mischiati insieme ai tanti cittadini comuni, accorsi per condividere un tratto di strada o semplicemente scattare una foto. Per il sindaco Gualtieri però il significato pride va oltre la sfilata:
Roma vuol tornare a essere in prima fila come capitale europea e mondiale dei diritti. Credo che sia una cosa doverosa per un sindaco essere qui perché i diritti di ciascuno siano assicurati da ogni forma di discriminazione. Questa è una battaglia non solo per la comunità LGBT ma per tutti i romani e le romane.
Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti invece sottolinea come il pride sia una vera esplosione di vita positiva:
Il Pride è soprattutto un'esplosione di vita, di voglia di rapporto con gli altri. Non può che far bene a tutte e a tutti, anche a chi non è venuto. Il diritto alla differenza e all'essere se stessi è un sentimento positivo. Non è un caso che dopo anni in cui siamo stati lontani gli uni dagli altri c'è la voglia di stare insieme su valori e sentimenti positivi. Viva il pride.
Fare rumore per dire "basta ai giochi sulla nostra vita"
Già dallo slogan scelto, l'omaggio è a Raffaella Carrà, spentasi lo scorso anno. Ma fare rumore è importante, come conferma il portavoce del Roma Pride Mario Colamarino:
Dopo due anni di pandemia siamo ancora in strada a dire che ci siamo ancora e gli spazi che ci sono stati negati ce li riprenderemo con la nostra ribellione. Oggi siamo in piazza a dire basta ai giochi sulla nostra vita, vergogna a quegli applausi che abbiamo sentito in Senato quando hanno affondato la legge contro l'omofobia. È incredibile quanto rumore siamo riusciti a fare oggi.