L'aumento del numero dei femminicidi, con conseguenze sui figli, in ambito familiare e affettivo è l’ulteriore conferma che l’emergenza pandemia ha prodotto anche l’acutizzarsi della violenza di genere all’interno delle famiglie. Vittime dirette anche i bambini e le bambine, a partire dagli orfani dei femminicidi, fino a tutti coloro che ogni giorno affrontano all’interno delle proprie case quella che viene definita violenza assistita. Quando una madre viene ammazzata da un padre, un figlio è orfano subito. Dal giorno dopo. Spesso si cambia casa e il luogo del massacro, da casa che accoglieva, diventa la casa dei ricordi violenti e strazianti. La maggior parte delle volte i figli assistono agli omicidi. Tutto cambia e ritrovarsi soli non è cosa semplice. L' orrore di quello che hanno subito accompagnerà le vittime per sempre e cambierà il corso di molte vite. Necessario quindi curare chi ha subito il dramma della violenza. Spesso chi ha commesso il reato ha assistenza psicologica, per le vittime l'aiuto e sostegno a volte non arriva, o arriva troppo tardi. Un tema questo molto delicato, ne abbiamo parlato nella puntata di "Dire Donna Oggi" su Cusano Italia Tv.
la legge stanzia fondi per appena 300 euro al mese con tempi infiniti della burocrazia e comunque solo fino ai 18 anni. In Italia manca persino un censimento ed un osservatorio dedicato ai bambini e ragazzi rimasti senza madre. Gli orfani di femminicidio dal 2009 al 2021 sono duemila in Italia. Per sostenere in maniera concreta questi ragazzi è partito il primo progetto che mette in rete pubblico e privato: «Orphan of femicide invisible victim».
Cinque regioni, Università, centri antiviolenza del circuito Dire, enti del Terzo settore, Comuni, un finanziamento del governo di un milione e 750mila euro in quattro anni. Gli orfani che verranno seguiti e sostenuti dal progetto sono circa 200, vittime invisibili di 97 femminicidi tra il 2009 e il 2021, oltre a tutti i nuovi orfani dei futuri casi.
I soldi arrivano dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, attraverso il bando «A braccia aperte» dell’impresa sociale Con i bambini. Il progetto garantirà in Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia assistenza psicologica a orfani, orfane e famiglie affidatarie. Sostegno economico per gli studi, i tirocini, gli stage e i master, fino all’inserimento nel lavoro, tutela legale e assistenza per i risarcimenti di cui hanno diritto o per cambiare il cognome.
Ma anche formazione specialistica per operatori di pubblico e privato, terapeuti, tribunali e servizi sociali. In modo da creare professionisti più competenti e un coordinamento che intervenga in maniera tempestiva e condivisa.