L’incendio a Malagrotta è stato domato. Una prima ‘buona notizia’ dopo 5 giorni di spavento, paura e rabbia dei cittadini che vivevano nei paraggi. Dopo ore e ore di ininterrotto lavoro, da ieri notte una delle tre emergenze, legate al Tmb di Malagrotta, può definirsi chiusa. Un problema sembra però non trovare mai la sua fine. La gestione dei rifiuti nella Capitale.
Sono incalcolabili i danni provocati ai terreni agricoli e al bestiame nelle zone interessate. Le ordinanze varate a livello regionale e comunale, disposte sin da subito, hanno imposto il divieto di consumo degli alimenti (di origine animale e vegetale) prodotti nell'area individuata. Le restrizioni, piovute a cascata, hanno poi inglobato anche il divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile e il divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali. Limitazioni che rimarranno in auge per un periodo non superiore alle 72 ore per i 6 km di raggio dal luogo dell'incendio.
Per quanto riguarda il territorio di Roma Capitale, viene meno la sospensione delle attività educativo-didattiche e delle attività ludico ricreative e sportive dei servizi educativi e dell'infanzia. Centri estivi, pubblici e privati, nel perimetro individuato dalle precedenti ordinanze potranno riprendere a pieno ritmo.
Storia diversa a Fiumicino dove il valore delle diossine è 0.9 superiore al valore di riferimento individuato dall'Oms per l'ambiente urbano che dovrebbe essere 0.3. Questo quanto emerge dal monitoraggio di Arpa Lazio dopo l'incendio di mercoledì al Tmb di Malagrotta. I dati oltre la soglia stabilita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno portato il sindaco del comune aeroportuale Esterino Montino a prorogare l'ordinanza già emanata dopo lo scoppio dell'incendio. Rimane in vigore la chiusura dei nidi, delle scuole dell'infanzia e delle attività ludico ricreative pubbliche e private oggi e domani.