Finlandia e Svezia nella Nato. La notizia di uno sblocco nella situazione geopolotica giunge nel tardo pomeriggio di oggi e apre nuovi orizzonti all'alleanza del patto atlantico. E sebbene il premier britannico Boris Johnson aveva definito "difficile" convincere la Turchia a ritirare il veto, che di fatto bloccava l'ingresso dei Paesi scandinavi nell'alleanza, il Presidente Recep Taiyyp Erdogan alla fine si è convinto.
I ministri degli Esteri di Turchia, Svezia e Finlandia (Mevlut Cavusoglu, Ann Linde e Pekka Haavisto) hanno firmato un memorandum che regola le controversie che avevano portato al veto di Ankara all'ingresso dei due Paesi nordici nella Nato. Presenti alla firma il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, la premier svedese, Magdalena Andersson, e del presidente finlandese, Sauli Niinisto. Tutti sorridenti per un accordo che nessuno si aspettava in tempi così rapidi e con una soddisfazione così repentina. Fra le questioni contenute nel memorandum, Svezia e Finlandia accolgono le richieste di Ankara sulla lotta al Pkk e sulla fine dell'embargo alle forniture militari. I due Paesi si impegnano poi a non sostenere più le formazioni curde siriane Ypg e Pyd. Il vertice Nato di Madrid (in programma per il 29 e 30 giugno, ndr) può iniziare lasciandosi alle spalle una controversia che rischiava di mettere in ombra l'intera agenda del summit.
Raggiante il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg che ha spiegato come Svezia e Finlandia hanno accettato di "sostenere la lotta alle minacce per la sicurezza, modificare la loro legislazione, attuare una stretta sul Pkk e accettare un accordo sulle estradizioni" dei curdi ricercati in Turchia per terrorismo:
Pur senza fornire tempistiche sul processo di adesione alla Nato, Stoltenberg si è detto "fiducioso nel forte impegno" dei tre Paesi "a questo memorandum d'intesa unilaterale.