Sciolti gli ultimi dubbi in materia di infrastrutture tecnologiche, l'Italia ha completato i 45 traguardi indicati nel Pnrr relativi al primo semestre 2022 e si appresta dunque a richiedere la seconda tranche all'Unione Europea.
Al netto di qualche difficoltà, l'Italia centra l'obiettivo di metà stagione adempiendo ai 45 traguardi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e inoltra contestualmente a Bruxelles la richiesta sulla seconda rata di sovvenzioni per continuare la tabella di marcia. Lo rende noto il ministero dell'Economia e delle Finanze tramite un comunicato sul portale ufficiale.
Dopo la prima tranche di 21 miliardi di euro, Roma riceverà nell'immediato futuro ulteriori 24,1 miliardi di euro, di cui 11,5 a fondo perduto e 12,6 di prestiti. Secondo le regole vigenti nella Commissione sul prefinanziamento, l'importo effettivo che verrà erogato all'Italia sarà di 21 miliardi. In totale, il nostro Paese riceverà 190 miliardi di aiuti per attuare il Piano.
Il raggiungimento dell'obiettivo semestrale è stato centrato dopo che il bando per la creazione di reti 5G in aree a scarsa copertura è stato assegnato. Un sospiro di sollievo per il ministro Vittorio Colao:
In giornata è arrivato anche il piano dettagliato "Caput Mundi", con cui Roma avvierà una riqualificazione culturale tramite i fondi di Bruxelles per una somma complessiva di 500 milioni di euro. Molti dei capolavori architettonici dell'epoca romana saranno restaurati, dalle Mura all'Acquedotto Claudio, le aree archeologiche di Gabii e Crustumerium.
L'intero progetto è stato presentato in una conferenza congiunta tra il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, e il ministro del Turismo Massimo Garavaglia. L'obiettivo a lungo termine è il Giubileo del 2025, con un percorso che si snoda su sei aree d'intervento.
L'Italia rimane comunque sotto l'occhio attento di Bruxelles, specialmente in un periodo 'intrecciato' come quello della crisi energetica che richiede nuovo stanziamento di risorse e azioni da parte dell'Unione Europea. Ecco perché il Pnrr deve essere occasione, per il Bel Paese, di riscatto.