L'attentato a Shinzo Abe sta agitando il mondo, spaventando il Giappone sulle dinamiche e sullo stato di salute dell'ex premier nipponico. Tra i primi fermati come presunto assalitore c'è un ex militare, membro della marina delle forze di auto difesa giapponesi. Lo ha reso noto l'emittente Fuji Tv, ricordando che è stato arrestato immediatamente. La televisione pubblica Nhk ha spiegato che è stato identificato come Tetsuya Yamagami, 42 anni, residente a Nara, città dove Abe stava tenendo un comizio. Al momento ci si sta accertando se sia stato realmente lui a sparare o se sia stato affiancato da altri complici per questa operazione. Le forze dell'ordine giapponesi sono sulle tracce di presunti collaboratori per l'attentato a Shinzo Abe.
Ad avvalorare la causa, tuttavia, ci sarebbero anche alcuni testimoni oculari a due passi dal luogo del misfatto. Secondo alcuni di loro lo stesso Tetsuya Yamagami si sarebbe avvicinato a Shinzo Abe da dietro mentre l'ex premier stava pronunciando il suo discorso in sostegno della candidatura di Kei Sato. Il primo colpo che l'assalitore ha sparato, un minuto dopo l'inizio del discorso, non sembra aver colpito nessuno. Dopo il secondo sparo, Shinzo Abe si è accasciato al suolo.
In questi minuti concitati risulta complicato cercare di capire quali siano state le reali motivazioni dell'attentato a Shinzo Abe. Si dice, tra le tante ipotesi, che si possa esser trattato di fanatismo religioso, anche perché pochi giorni fa era ricorso il quarto anniversario della morte di Shoko Asahara, pseudonimo di Chizuo Matsumoto, criminale giapponese, uno dei fondatori del nuovo movimento religioso giapponese Aum Shinrikyo. Nel 2004 Asahara era stato riconosciuto colpevole di essere stato mente e mandante dell’attentato alla metropolitana di Tokyo del 1995. La condanna a morte del capo della setta venne eseguita l’8 luglio 2018 quando al governo c’era Shinzo Abe. L’attentatore di oggi potrebbe aver agito per vendetta. Ma, al momento dicono i media giapponesi, rimane solo un’ipotesi.