Alessio Attanasio libero. E’ tornato in libertà il presunto boss siracusano ritenuto dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catania come il capo della cosca siracusana Bottaro-Attanasio. L’uomo, finito dentro nel gennaio del 2002, ha finito di scontare l’ultima condanna definitiva per resistenza a pubblico ufficiale ed alle 20 di ieri è uscito dal carcere di Nuoro, dove era detenuto. Attanasio, 51 anni, a partire dal 2004, è rimasto coinvolto in tutte le operazioni antimafia concentrate a Siracusa e nelle ordinanze dei magistrati della Procura distrettuale è sempre emerso il suo ruolo di leader della cosca, di cui ha assunto le redini dopo la morte del suo ex genero, Salvatore Bottaro, deceduto nella sua abitazione nel 2005. Attanasio ha quindi finito di scontare la pena, ma solo lo scorso febbraio il gup del Tribunale di Catania lo aveva condannato a 30 anni di reclusione.
Durante la sua detenzione, Attanasio ha ottenuto due lauree: una in Scienza delle Comunicazione, l’altra in Giurisprudenza. E’ stato protagonista, a partire dal 2017 di 670 ricorsi in Cassazione che hanno impegnato la Suprema corte con 320 sentenze e 353 ordinanze. I suoi problemi con la giustizia, però, non sono finiti: nel febbraio scorso, infatti, è stato condannato in primo grado per l’omicidio di Giuseppe Romano, ammazzato in via Elorina il 17 marzo del 2001. Secondo quanto emerso nell’inchiesta, sulla scorta delle dichiarazioni dei pentiti, ad agire sarebbero stati in due, Attanasio e un’altra persona, ormai deceduta, ma il vero obiettivo dei killer era un imprenditore. La difesa del 51enne attende le motivazioni della sentenza che sarà impugnata. Attanasio è sotto processo per un altro omicidio, quello di Angelo Sparatore, ammazzato con sei colpi di pistola calibro 38 nel maggio del 2001 in via Gaetano Barresi, nel cuore della Mazzarrona, rione popolare a nord di Siracusa.