Alberto e Charlene di Monaco, in visita a Roma, sono stati ricevuti da Papa Francesco nei giorni scorsi.
Durante il suo terzo viaggio in Vaticano, Charlène di Monaco è finita al centro dell’attenzione mediatica per un clamoroso errore.
La principessa Charlène, infatti, ha scatenato le critiche per aver violato il protocollo del Vaticano.
Durante il viaggio in Italia della coppia reale si è svolta, come da programma, l’udienza privata con il Pontefice.
Il colloquio, tenutosi nel palazzo apostolico, è durato circa trenta minuti.
Il piacevole incontro tra Papa Francesco e la famiglia Monegasca è stato scandito da momenti gioiosi e di cordialità.
Tuttavia, ai più esperti di protocollo non è sfuggito un dettaglio che ha pare abbia scatenato parecchie critiche in Vaticano.
Per l’occasione, infatti la Principessa Charlène Wittstock, ha rinunciato a vestirsi di bianco, indossando un tubino nero con le spalle scoperte, firmato Terrence Bray, con annesso velo di pizzo nero e una croce al collo.
Secondo il protocollo Vaticano, solo Charlène ed altre sei donne al mondo hanno il diritto di vestirsi di bianco per incontrare il Pontefice.
Questo privilegio, infatti, è concesso soltanto alle mogli dei sovrani cattolici.
Oltre a Charlène stessa, questo diritto spetta alle sovrane Letizia di Spagna, alla regina Mathilde del Belgio, all’ex regina Sofia di Spagna, all’ex regina Paola del Belgio, alla granduchessa Maria Teresa di Lussemburgo ed infine, alla principessa Marina di Savoia.
Non solo la sovrana avrebbe sbagliato nella scelta del colore, ma non avrebbe prestato attenzione ad un altro importante particolare. In sede pontificia, infatti, non è concesso presentarsi con le spalle nude.
E pensare che questa non è certamente la prima volta che la Principessa incontra il Papa, ma la terza.
Precedentemente, infatti, Alberto e Charlene, erano stati ricevuti nel 2016 da Papa Francesco e nel 2013 da Benedetto XVI.
L’abbigliamento ritenuto troppo audace ha infranto le regole del protocollo e generato indignazione.
Fortunatamente per i coniugi monegaschi, Papa Francesco ha dimostrato ancora una volta di essere una persona di larghe vedute, non badando a queste vecchie formalità.
Il colloquio nella Sala della Biblioteca è stato contraddistinto dall’armonia.
La famiglia del Principato ha sempre mantenuto ottimi rapporti con il Santo Padre, alimentato anche da visite frequenti.
Come da tradizione, durante l’udienza non è mancato lo scambio dei doni.
Papa Francesco ha offerto alla coppia reale un’opera realizzata in bronzo, raffigurante un bambino che ne soccorre un altro e lo aiuta a rialzarsi.
Il messaggio inciso sull’opera è Amare Aiutare, un messaggio per la Pace corredato dai volumi dei documenti papali sulla Fratellanza Umana e dal libro sulla Statio Orbis redatto dalla Libreria Editrice Vaticana nel 2020.
I Reali monegaschi hanno contraccambiato i doni, offrendo al Papa una stampa raffigurante la cappella del Palazzo di Monaco.
Bisogna ammettere che il Vaticano ha un protocollo molto rigido che prevede delle strettissime regole di dress code.
È previsto che le donne, indossino abiti lunghi, neri e con il collo alto e le maniche lunghe in sede pontificia.
Inoltre, per non lasciare le spalle scoperte, bisognerebbe anche indossare uno scialle.
Infine, come già ricordato, alcune sovrane hanno diritto ad indossare l'abito bianco.
È sottolineare, anche, che Charlène si è convertita al cattolicesimo solo recentemente, in occasione delle nozze con Alberto nel 2011, ma la sua fede religiosa originaria è protestante.
Nata in Sudafrica, la principessa ha sempre seguito il culto protestante ma, la scelta di convertirsi non è stata forzata, né rappresenta un passaggio obbligato dal Principato di Monaco.
Sicuramente, la religione cattolica è molto sentita a Monaco e la stessa principessa in un’intervista ha dichiarato:
A prova di ciò, Charlène ha dimostrato in seguito, una grande devozione e non è mai mancata ai vari incontri con Sua Santità.