Vittorio Sgarbi multato in Svizzera, ha dovuto versare 500 euro di cauzione.
L’autista della sua auto avrebbe commesso un’infrazione ma il critico d’arte non l’ha presa bene.
Con la Svizzera ho chiuso, ha detto, lamentandosi in un video pubblico.
Tutto è avvenuto nel pomeriggio di sabato 6 agosto, quando l’auto su cui viaggiava Vittorio Sgarbi, è stata fermata nei pressi del confine Chiasso-Brogeda.
Pare infatti che l’autista abbia commesso un’infrazione e alcuni automobilisti avrebbero segnalato il numero della targa alla polizia che ha fermato la vettura proprio al confine.
Sembrerebbe, infatti, che l’autista avesse accesso le luci lampeggianti blu per superare una colonna di auto ferme in coda.
Gli agenti che hanno fermato l’auto con a bordo Vittorio Sgarbi, hanno contestato l’utilizzo improprio del lampeggiante e, intimando al critico di rimare seduto, lo hanno sanzionato per l’infrazione con una multa di 500 franchi svizzeri.
Il critico d’arte, dunque, ha dovuto pagare circa 500 euro, ma si tratta solo di una cauzione perché l’ammontare esatto della sanzione, verrà quantificato solo nei prossimi giorni, dall’Ufficio giuridico della Sezione della circolazione.
La disavventura sarebbe avvenuta mentre Vittorio Sgarbi stava tornando dal Film Festival di Locarno, dove era stato invitato e di certo, pare che il deputato, al momento, non abbia molta voglia di tornare presto in territorio svizzero.
L’episodio, è stato confermato anche dalla polizia del Canton Ticino, che ha affermato di aver ricevuto delle segnalazioni da parte di alcuni automobilisti e di aver sorpreso l’auto ad azionare le luci blu per evitare il traffico. La polizia, dunque, non ha potuto far altro che constatare la violazione del codice stradale.
La violazione del codice della strada, nello specifico abuso di luci blu prioritarie, è stata commessa sull’A2, in territorio di Maroggia.
Generalmente, infatti, la normativa ne prevede l’uso per situazioni di emergenza, ed è dunque prevista la sanzione qualora si possa accertare che non vi era nessuna situazione emergenziale a giustificarne l’uso.
La vicenda, non è piaciuta affatto a Vittorio Sgarbi, che, poco dopo, si è lamentato con un post pubblicato dal suo account personale su Facebook.
Il video, pubblicato sui social dallo stesso deputato e critico d’arte, della durata di sette minuti, contestava il comportamento della polizia cantonale, tuttavia, pare che sia rimasto per poco tempo sulla pagina Facebook di Vittorio.
Secondo quanto raccontato dal ‘Corriere della Sera’, nel video Sgarbi si diceva dispiaciuto per il suo amico Mario Botta, architetto e scultore svizzero, per il fatto che lui non sarebbe mai più tornato in territorio svizzero.
Chiaramente infastidito, per il trattamento ricevuto, infatti, Vittorio Sgarbi ha affermato nel video:
E aveva continuato, aggiungendo con tono polemico:
Nel video, pubblicato sui suoi profili social, Vittorio Sgarbi si lamentava del trattamento riservatogli dalla polizia che lo avrebbe trattenuto per circa mezz’ora.
Tuttavia, il video è stato rimosso dai social poco dopo ma il motivo non è chiaro.
Non è da escludere che con questo gesto, il critico d’arte abbia voluto evitare polemiche con le autorità svizzere.
D’altronde, con il pagamento della cauzione, la vicenda è considerata dalle autorità, in parte risolta.
Una volta che l’intero ammontare della sanzione verrà calcolato e in seguito, pagato, l’episodio potrà essere dimenticato.
Quel che però non è passato inosservato agli utenti del web, è il duro sfogo del deputato, anche se poi è stato rimosso.