Ultime notizie dalla guerra tra Russia e Ucraina: nodo clou della settimana rimangono gli attacchi alla centrale nucleare di Zaporizhia.
Stando a quando riportato da Energoatom, società ucraina che gestisce gli impianti energetici del Paese, i russi avrebbero bombardato nuovamente il perimetro con cinque forti esplosioni all'altezza della centrale di comando. Lì vicino si trova inoltre il magazzino di stoccaggio dei materiali radioattivi, al momento non si contano vittime o feriti. Che invece ci sono nella vicina Dnipropetrovsk, altra area sotto assedio.
Come ormai d'abitudine, il rimpallo di responsabilità è prassi. Per la Russia, che ha un plotone di controllo nell'area circostante, l'attacco sarebbe arrivato dai terroristi ucraini. In ogni caso, come confermato dal viceministro di Kiev Irina Vereshchuk, prosegue l'evacuazione dei civili anche a Kherson, Kharkiv e appunto Zaporizhia.
L'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) ribadisce l'appello già lanciato qualche giorno fa:
Non è escluso che si possa aprire un procedimento sanzionatorio nei confronti della Russia se Kiev riuscirà a dimostrare le violazioni messe in atto dal Cremlino. Intanto si monitora anche il ruolo dell'Aiea in un'eventuale missione speciale.
Sul fronte diplomatico ci sono invece diverse novità. Partiamo dal fatto che l'oleodotto che collega Russia e Ungheria è tornato in funzione dopo un periodo di manutenzione, come confermato dagli organi istituzionali di Budapest:
Soffiano venti di tensione invece tra Ucraina e Georgia, tornate a "pizzicarsi". In breve, Kiev contesta a Tbilisi l'atteggiamento morbido rispetto alle posizioni russe, invitando a condannare duramente l'operato del Cremlino. Da monitorare il contempo la questione dei visti in ingresso per i cittadini russi in Estonia, Lettonia e Lituania. Riga è il primo Paese ad aver proceduto alla notifica di espulsione per tutti i cittadini in possesso di passaporto russo, mentre Tallinn discuterà della questione la prossima settimana. Delle tre repubbliche baltiche, la Lettonia è quella con i rapporti più compromessi con Mosca: per dare un'idea sono stati oscurati le trasmissioni dei canali russi in quanto non dichiaratamente anti-putiniani. Lo stesso provvedimento relativo all'area Schengen potrebbe essere discusso anche in Commissione Ue ma dovrebbe trovare scarso consenso.