12 Aug, 2022 - 16:55

Aggressione omofoba nel Salernitano, accoltella la figlia "colpevole" di amare una donna

Aggressione omofoba nel Salernitano, accoltella la figlia "colpevole" di amare una donna

Salerno - A raccontare la tremenda aggressione omofoba sono state le stesse due vittime. Il padre non accettava che la figlia avesse una relazione con una donna. L’uomo è stato denunciato per aver preso a coltellate (la sera del 6 agosto) le due donne ed ora gli inquirenti effettueranno le opportune verifiche. 

Il racconto dell’aggressione omofoba

Le vittime dell’aggressione hanno raccontato agli inquirenti il momento dell’aggressione:

virgolette
Mio padre ci ha detto: Voglio fare 30 anni di carcere: volete morire insieme? È arrivato il momento. E poi ci ha colpito.

La loro relazione va avanti da più di un anno, i genitori di Immacolata ne erano a conoscenza. Ma quando le due giovani si stavano abbracciando davanti ai genitori di Immacolata, ecco che è scattata la furia dell'uomo. Ha estratto il coltello puntando Francesca. Immacolata ha provato a difenderla ed è stata colpita

La vicenda è stata resa nota dal consigliere regionale campano di Europa Verde Francesco Borrelli, che parla di "storia folle e agghiacciante". Essa ha avuto inizio quando le due ragazze, Francesca e Immacolata, la prima 39enne di Crotone e la seconda 23enne della provincia di Napoli, sono arrivate a Salerno per lavorare; nel capoluogo campano sono state ospitate a casa di una parente di Immacolata teatro dell’aggressione.

L’inseguimento dopo l’aggressione 

Il padre, dopo aver aggredito le due ragazze, ha cercato di inseguirle:

virgolette
Entrambe abbiamo riportato qualche ferita, ma siamo riuscite a scappare. Fino alle 5 del mattino però mio padre ci ha inseguite e minacciate. Abbiamo chiamato il 112 e i carabinieri sono intervenuti accompagnandoci nel nostro domicilio di Salerno per fare le valigie e tornare poi a Crotone in sicurezza. Lui ad oggi nega tutto, ma abbiamo le prove di quello che ha fatto.

Racconta Immacolata.

Le due ragazze sono quindi tornate in Calabria e si sono anche recate al Pronto Soccorso dell'ospedale di Crotone per farsi medicare; sul corpo avevano numerose escoriazioni e ferite lievi di arma da taglio. 

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Giulia Danielli
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