18 Aug, 2022 - 21:37

Morte Ghedini, vergognosi insulti social sulla scomparsa dell'avvocato

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Una cosa ingiusta, senza senso e spregevole. Così, le decine e decine di persone non pensanti che da ieri si stanno scatenando su Twitter alla ricerca del commento più becero per salutare la tragica notizia della morte di Niccolò Ghedini, scomparso a 62 anni all’ospedale San Raffaele di Milano per via delle complicanze di una leucemia, altro non sono che l’ennesima riprova del fatto che i social siano dei contagiosi veicoli d’odio.

Perché chi mai si sognerebbe di commentare in pubblica piazza una notizia del genere con frasi tipo: È morto #Ghedini e il mondo è un posto migliore, o Almeno con le sue ceneri la natura farà qualcosa di utile, o ancora A volte se ne vanno anche i peggiori.

Per non parlare dei riferimenti alla sua carriera politica in Parlamento con Forza Italia e dei suoi stretti legami professionali e personali con Silvio BerlusconiAveva già il record di assenze, oggi ha voluto strafare, È morto Ghedini. Fuochino, Da anni combatteva insieme a un male incurabile. Scritte e pensieri inaccettabili nei confronti di una persona che non c’è più.

Morte Ghedini. Dolore e offese

Una vergogna dopo l’altra. Ma in generale, siccome l’idiozia non ha bandiera, forse di fronte a casi simili (non è la prima volta e purtroppo non sarà nemmeno l’ultima) bisognerebbe non già appellarsi all’Articolo 21 della Costituzione e alla libertà di parola, quanto piuttosto al fatto che, spesso sotto pseudonimi o con l’ausilio di account fake, le persone diano sfogo alla loro vera natura.

La mancanza di qualsiasi freno inibitorio e del timore di un giudizio sociale tangibile permette ai singoli di mostrare al mondo il loro grado di pericolosità, e ci fornisce una consapevolezza in più del fatto che, magari in fila al supermercato o alla posta, magari nel posto di fianco al cinema o in un viaggio in ascensore, possiamo trovarci di fronte a sconosciuti totalmente estranei ai canoni minimi di civiltà, come lo sono il rispetto per la morte e per il dolore di chi resta

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