Cambiano le regole per la patente A3. A partire da settembre, infatti, per poter prendere la certificazione per guidare le moto basterà seguire un corso in autoscuola dalla durata di sette ore. Ovviamente, però, bisognerà essere già in possesso della patente A1 o A2, altrimenti la procedura resterà identica a prima.
La conferma è arrivata dal DL Infrastrutture bis. Una decisione che, inevitabilmente, ha scatenato malumori da una parte e festeggiamenti dall'altra. In merito alla questione, infatti, è intervenuta anche l'Unasca, l'Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica, commentando che la novità non rappresenta ne una scorciatoia per per l'utente, ne tantomeno per la scuolaguida. Queste le dichiarazioni: "Con l’esame di guida già sostenuto ci si può concentrare in autoscuola sulla preparazione alla sicurezza stradale, secondo gli obiettivi del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2021-2030 e di quelli europei di Agenda UE 2030, che fissa per quell’anno la riduzione del 50% delle vittime e dei feriti gravi da incidenti stradali e, infine, di Vision Zero al 2050".
L'obiettivo è quello di fare più corsi di sicurezza stradale, dal momento che nel 2021 il numero delle vittime degli incidenti della strada sono 2.875 morti, un dato in aumento del 20% rispetto al 2020, seppur, quest'ultimo, viziato da due mesi e mezzo di lockdown. Di questi 2.875 morti, 695 erano motociclisti, ai quali vanno aggiunti anche 204.728 feriti. La procedura, inoltre, servirà a snellire la mole di lavoro alla Motorizzazione, già pesantemente sovraccaricata e in carenza di personale.
I requisiti per poter non sostenere l'esame sono avere la patente A1 o A2 da almeno due anni.