Saranno giorni cruciali per il Consiglio Ue tra i ministri degli Esteri in programma oggi e domani a Praga: al centro del dibattito lo scottante (e divisivo) tema della sospensione o abolizione dei visti turistici concessi ai cittadini russi per l'ingresso nell'Unione.
Già da qualche ora trapela il possibile accordo tra i Paesi membri dell'Unione Europea per inasprire le condizioni di concessione dei visti turistici ai cittadini russi per entrare in Ue. Ma con il Consiglio in programma oggi e domani a Praga le posizioni sembrano essere già cambiate e difficilmente conciliabili. L'obiettivo della proposta è chiara: legittimare la condanna contro la Russia per l'aggressione all'Ucraina.
Come spesso accaduto negli ultimi mesi su temi assai spinosi è probabile che alla fine si giungerà a una sintesi. Da un lato c'è chi ha già abolito definitivamente i visti nel momento in cui la guerra ebbe inizio (Repubblica Ceca, Polonia e Finlandia), dall'altro c'è chi propone una soluzione intermedia (Estonia, Lettonia e Lituania), infine c'è chi è contrario alla misura (Ungheria, Francia e Germania). Alla riunione parteciperà anche il ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba.
Attualmente i visti turistici vengono erogati secondo l'accordo stipulato nel 2007 tra Ue e Russia. L'ipotesi sul tavolo è di allargare la sospensione a tutti i cittadini russi (adesso vale solo per funzionari governativi, oligarchi e imprenditori) rendendo particolarmente difficile e oneroso acquisire il diritto di libera circolazione nell'area Schengen: di fatto un tentativo di scoraggiare l'ingresso.
Come già detto, non dovrebbe passare la linea dura dei Paesi più esposti. Lo rimarca anche il Commissario Ue agli Affari Esteri Josep Borrell che è stato chiaro nelle dichiarazioni odierne. Ecco le sue parole:
Nella giornata odierna Francia e Germania hanno inoltre rilasciato un comunicato congiunto con cui bocciano la proposta:
Ma la Russia non sta a guardare e prepara la risposta in caso di divieto totale: