13 Sep, 2022 - 12:06

Lavoro, dati Istat: +677 mila occupati nell'anno

Lavoro, dati Istat: +677 mila occupati nell'anno

Aumentano gli occupati in Italia: secondo l'Istat nel secondo trimestre 2022 sono 23 milioni 150 mila, più 175 mila sul primo e ben più 677mila rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il livello di occupazione ha raggiunto il 60,2% mentre il tasso di disoccupazione scende da 8,5 a 8,1 punti percentuali. I disoccupati sono 2 milioni 25 mila.

I dati Istat del secondo trimestre sugli occupati

Il secondo trimestre del 2022 vede aumentare l'input di lavoro (espresso dalle ore lavorate di Contabilità Nazionale) rispetto al trimestre precedente, +1,3%, e anche rispetto al secondo trimestre 2021, +5,1%.

L'aumento dell'occupazione riguarda sia i lavoratori a tempo determinato, che crescono di 48 mila unità, che quelli a tempo indeterminato che crescono di ben 126 mila. Stabile il numero dei lavoratori indipendenti.

L'aumento maggiore si riscontra tra gli umini occupati, +0,6%, mentre per le donne è dello 0,4%. L'aumento maggiore di occupati è nella fascia 15-39 con +0,9% soprattutto residenti al mezzogiorno, dove si registra un +0,8% rispetto al +0,5% del nord.

La disoccupazione scende all'8,1% e l'inattività al 34,4%. Aumentano le ore lavorate del 2,6% e rispetto al 2021 diminuiscono le ore di cassa integrazione, 70,5 ogni mille ore.

Crescono dello 0,5% le retribuzioni e si abbassano dello 0,3% gli oneri. Su base annua il costo del lavoro e annessi crescono dello 0,6%.

I dati Istat dicono che il tasso di posti vacanti è del 2,2% ed è il livello più alto dall'inizio del periodo di osservazione, fa registrare un cambiamento dello 0,2% rispetto allo scorso trimestre. La ripresa si attesta attorno ai 0,4% punti percentuali.

Il professore ed economista Giulio Sapelli si era così espresso su economia e ripresa.

virgolette
Nel lungo periodo possiamo essere ottimisti perché ci sono settori dell'industria che si stanno riprendendo alla grande e quindi indicano la strada. Bisognerebbe in ogni caso quanto prima ricominciare a usare il carbone e il petrolio. Respireremo un po' di Co2 ma sarà un male temporaneo e diversamente i rischi sarebbero molto più alti
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Giuseppe Sposato
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