La guerra tra Russia e Ucraina continua a essere al centro delle cronache di questi giorni: dal Cremlino è arrivata la chiamata alle armi di massa che ha provocato molte proteste in tutto il Paese, tutto ciò mentre Vladimir Putin firmava una legge che prevede pene più dure per chi diserta o abbandona l'esercito. Molti sono in fuga dalla Russia, con l'Ue che chiede di facilitare l'asilo alle persone che scappano da Mosca.
Vladimir Putin ha firmato una nuova legge che racchiude una serie di emendamenti contro tutte quelle persone che decidono di disertare o abbandonare l'esercito: sono previsti 15 anni di reclusione per chi decide di tirarsi indietro dalle ostilità, mentre chi si consegna volontariamente al nemico può finire in carcere per 10. Per i disertori, chi si rifiuta di combattere o di obbedire agli ordini dei superiori è previsto un raddoppiamento della pena.
Questa serie di emendamenti è arrivata dopo che dal Cremlino è arrivata una chiamata alle armi che ha scatenato molte proteste nel Paese, portando anche alla fuga di molti cittadini russi. Tra queste nuove leggi c'è anche quella che consente agli stranieri arruolati nell'esercito russo di richiedere ed ottenere in breve tempo la cittadinanza, anche se non in possesso di un permesso di residenza. Tale emendamento vale per tutti i militari di nazionalità straniera che hanno firmato un contratto di almeno un anno con le Forze armate russe.
Molti russi sono in fuga o sono scappati dal Paese e, per questo motivo, l'Unione europea chiede e spinge gli Stati membri di dare velocemente asilo a tutte le persone che lo richiedono, come si evince dalle parole del presidente del Consiglio europeo Charles Michel:
Non è della stessa idea la Lituania che, come afferma il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis in un tweet: