La serie su Jeffrey Dahmer al centro della polemica scatenata dalla famiglia di una vittima che si è scagliata contro Netflix.
Come era facile prevedere, Mostro - La Storia di Jeffrey Dahmer, arrivata su Netflix il 21 settembre, comincia a scatenare polemiche. Era, del resto, inevitabile visto l'argomento trattato: uno dei casi di cronaca più efferati della storia recente, con al centro un serial killer riconosciuto colpevole, tra il 1978 e il 1991, di aver assassinato, con metodi particolarmente brutali, diciassette persone.
La serie è stata accolta positivamente sia dal pubblico sia dalla critica, ma questo sembra non riuscire a placare il malcontento di alcune famiglie delle persone uccise da Dahmer, che hanno accusato la serie e Netflix di aver mancato di sensibilità e rispetto nei loro confronti.
In particolare, nelle ultime ore, Eric Perry, familiare di Erroll Lindsey – una delle vittime di Dahmer, assassinato nel 1991 – ha pubblicato su Twitter un attacco alla serie, colpevole di aver riaperto traumi e ferite del passato.
Appare, dunque, evidente che gli sforzi fatti dal creatore della serie Ryan Murphy e dai suoi realizzatori, per fare di tutto affinché la storia non creasse empatia verso Dahmer e mostrasse il più assoluto rispetto verso le famiglie delle vittime, come sottolineato da Evan Peters, l'attore che interpreta il killer, non siano bastati.
Dopo che la sua esternazioni hanno cominciato a venir riprese da vari utenti, diventando presto virali, l'uomo ha deciso di scrivere un altro tweet per chiarire ulteriormente i motivi della rabbia della sua famiglia.