Rimane ancora indecifrabile capire cosa sia successo nell'incontro di Samarcanda, in Uzbekistan, tra Vladimir Putin e Recep Erdogan: in particolare, la questione dei negoziati tiene il mondo con il fiato sospeso. Subito dopo il vertice il presidente turco dichiarò di aver avuto l'impressione che qualcosa stesse cambiando in Putin, poi però l'annuncio della mobilitazione parziale che sembrava allontanare ogni possibilità diplomatica.
Dmitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin e del Cremlino, ribadisce la linea della Russia in tema di negoziati:
Le posizioni di Mosca sono sempre state limpide su questo punto e hanno scaricato le responsabilità dei mancati accordi a Kiev. Per la Russia, infatti, è l'Ucraina ad aver abbandonato per prima ogni tentativo di perseguire la strada del dialogo, di conseguenza l'operazione militare speciale ha proseguito la sua tabella di marcia.
Il cambio di scenario dato dalla mobilitazione parziale oggettivamente non punta verso una soluzione pacifica nell'immediato. E benché il Cremlino continui a usare il pugno duro, il clima interno è diventato sempre più teso e irrespirabile. Nella partita a scacchi in corso, l'Ue potrebbe approfittare di questa fase di incertezza per inasprire ulteriormente le sanzioni a carico di Mosca. L'economia russa, nonostante le spinte del gas, vacilla sui numeri ma anche su rapporti contrastanti con i partner principali.
Il direttore esecutivo del Servizio esterno dell'Ue, Luc Pierre Devigne, ha parlato questa mattina alla commissione Esteri di Bruxelles:
Si attende l'ufficialità del settimo pacchetto di sanzioni promosso dall'Ue: colpiti principalmente i settori tecnologici e blindato l'export di prodotti europei, mentre viene rinviato il price cap al petrolio. Nel frattempo viene monitorata la situazione intorno a Nord Stream 1 e 2 che sembrano aver subito danni a causa di esplosioni non meglio specificate nelle scorse ore, anche se alcuni media parlano di sabotaggio da parte della Russia per limitare - ancor di più - la consegna di gas ai paesi europei.
Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina, su Twitter ha commentato l'esito delle elezioni politiche 2022 nel nostro paese, complimentandosi con Giorgia Meloni per la netta vittoria del centrodestra. Il numero 1 di Kiev si è quindi augurato una linea collaborativa in continuità rispetto a quanto fatto fino ad oggi con il premier Mario Draghi: