Da questa mattina la popolazione della Lettonia si è recata alle urne per le elezioni legislative: secondo i primi sondaggi il partito Nuova Unità del premier uscente Krisjanis Karins è in netto vantaggio sugli avversari: sembrerebbe così trionfare la corrente anti-russa divulgata dal centrodestra nel corso della campagna elettorale. Tra le proposte di Karins c'è quella di rendere le scuole tutte in lingua lettone.
In vista delle elezioni di oggi la campagna di Krisjanis Karins - premier uscente della Lettonia - si è basata molto sull'identità nazionale: una strategia che starebbe funzionando visto che, secondo i primi sondaggi delle urne, il centrodestra ha circa il 20% delle preferenze degli elettori. Nel programma elettorale del Primo Ministro c'è l'intenzioni di far entrare la Lettonia nella Nato e nell'Unione europea, oltre al fatto di eliminare l'insegnamento in lingua russa e favorire l'insegnamento della lingua e della cultura lettone.
Proposte che metterebbero in secondo la minoranza russofona del Paese che comprende un quarto della popolazione della Lettonia. Un problema che, però, il centrodestra non si pone, come si evince dalle parole di Rihards Kols, numero 2 di Alleanza nazionale, partito della coalizione di Karins:
La comunità russofona era già stata presa di mira dal governo quando ha vietato che, il 9 maggio, migliaia di persone si radunassero al monumento della capitale Riga che celebra la vittoria dell'Unione Sovietica nella Seconda guerra mondiale. Una decisione presa dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, tanto da far abbattere anche il monumento commemorativo.
Tutti i riflettori di queste elezioni in Lettonia sono puntati su Krisjanis Karins, premier uscente e leader del centrodestra: 57 anni, nato nel Delaware tanto da avere la nazionalità sia lettone che statunitense. Dall'indipendenza dell'Unione sovietica è il primo capo di governo della storia della Lettonia a rimanere in carica per quattro anni. Durante la sua campagna elettorale ha escluso qualsiasi collaborazione con formazioni filo-Cremlino: ed è proprio la diffusa ostilità dei lettoni nei confronti della Russia che ha rafforzato il suo consenso.